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Prosegue al Kursaal di Grottammare la mostra “Cleto Capponi. Visioni e materie”

GROTTAMMAREFino all’11 gennaio lo Spazio K del Kursaal di Grottammare ospita la mostra “Cleto Capponi. Visioni e materie”, un omaggio all’artista scomparso nel 2000. Abbiamo chiesto a suo figlio, Maurizio Capponi, di raccontarci come nasce questa iniziativa.

«La mostra nasce da una serie di coincidenze. Sono passati venticinque anni dalla morte di mio padre e da tempo avevo il desiderio di fare qualcosa per ricordarlo, ma ero anche in imbarazzo all’idea di essere io stesso a sollecitare un’iniziativa in tal senso. Poi, però, alcune tessere hanno iniziato a incastrarsi, come in un mosaico composto da amici e critici d’arte.»

Un primo passaggio fondamentale è stato il rapporto avviato, già da un paio d’anni, con Gianluca Traini, appassionato di storia e cultura locale, e con l’Archivio del Comune di San Benedetto del Tronto, diretto dallo storico Giuseppe Merlini. Cleto Capponi è infatti l’autore del Monumento al Pescatore, divenuto uno dei simboli della città, e da qui è nata l’idea di affidare all’Archivio comunale una ricca documentazione composta da bozzetti, materiali e ricordi. Il Fondo non è ancora stato ufficialmente istituito, ma il lavoro è in corso.

La seconda tessera del mosaico è rappresentata da Nazzareno Cicchi, curatore della mostra, che durante il suo mandato come Direttore dei Musei Civici di Grottammare ha maturato un profondo interesse per il percorso artistico di Capponi. Presso il MIC – Museo dell’Illustrazione Contemporanea, nello spazio dedicato agli artisti legati al territorio, Cleto Capponi è stato inserito accanto a figure di rilievo come Adolfo De Carolis, Pericle Fazzini, Andrea Pazienza e Tullio Pericoli.

Il terzo incastro arriva da Stefano Tonti, docente all’Accademia di Belle Arti di Urbino, che in qualità di coordinatore del Premio Marche ha avuto modo di conoscere le opere di Capponi, esposte in diverse occasioni ad Ancona, Jesi e Senigallia. È stato proprio Tonti a proporre l’inserimento della mostra all’interno di un progetto dedicato a vari artisti, promosso dal Comune di Falconara e dalla Regione Marche.

«Il puzzle si è infine completato grazie al determinante contributo del Comune di Grottammare e della Fondazione Carifermo», conclude Capponi.

Cosa troverà il pubblico in mostra?

«Il dato saliente è l’ecletticità: grafiche, dipinti, ceramiche, sculture. Una vita artistica capace di tenere insieme linguaggi e materiali diversi in una forte coerenza espressiva. Da qui il titolo “Visioni e materie”.»

Maurizio Capponi lascia volutamente il compito dell’interpretazione critica agli studiosi: nel percorso espositivo e nel catalogo, di particolare suggestione, sono presenti i contributi di Nazzareno Cicchi, Gianluca Traini, Stefano Tonti, Stefano Papetti e Lorenzo Rossi, che offrono chiavi di lettura approfondite e stimolanti.

Un’ultima nota riguarda l’allestimento, curato da Carlo Bachetti Doria, che aveva già lavorato alla mostra di Cleto Capponi ad Ascoli Piceno, a Palazzo dei Capitani, nel 2009. Con lui Maurizio Capponi ha inoltre collaborato all’esposizione delle opere di Tullio Pericoli, sempre a Palazzo dei Capitani, nel 2019: «Anche questa è una tessera importante di un percorso che si rinnova nel tempo».

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