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Diocesi del Piceno, Avvento di Carità. Luca Drusian: “Impariamo l’arte dell’ascolto autentico”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nell’ambito delle iniziative “Avvento di Carità”, promosse dalle Caritas diocesane di San Benedetto del Tronto–Ripatransone–Montalto e di Ascoli Piceno, si è svolto un intenso momento di riflessione dedicato al valore dell’ascolto.

L’incontro, che si è tenuto ieri, Domenica 14 Dicembre 2025, nella Sala Blu al di sopra del teatro San Filippo Neri, in San Benedetto del Tronto, è stato guidato da Luca Drusian, volontario con oltre vent’anni di esperienza nel campo dell’ascolto e dell’accompagnamento delle persone fragili.

Originario di Treviso, Drusian ha fatto dell’incontro con l’altro una vera e propria missione di vita. I numerosi viaggi compiuti nel corso degli anni gli hanno permesso di maturare una profonda consapevolezza sull’importanza di un ascolto autentico, capace di generare cambiamento. Da questa esperienza è nato un metodo strutturato, oggi proposto attraverso specifici laboratori formativi.

Dopo la Celebrazione Eucaristica nella chiesa di San Filippo Neri, Drusian ha incontrato un numeroso pubblico per affrontare il tema dell’“ascolto che cambia”, a partire dal principio fondante della fiducia, racchiuso nel titolo dell’incontro: Perché tu mi hai creduto.

Nel corso del suo intervento, dopo un breve saluto introduttivo, Drusian ha ripercorso alcune tappe significative della propria formazione personale. Ha raccontato di come, a soli diciannove anni, si sia trasferito per motivi di studio da un piccolo paese della provincia di Treviso a una grande capitale europea, entrando per la prima volta in contatto diretto con persone ai margini della società. Pur ricevendo aiuti materiali, queste persone apparivano spesso prive di un ascolto autentico e di uno sguardo realmente empatico.

Spinto dal desiderio di comprendere più a fondo la loro condizione e il rapporto con il mondo del volontariato, Drusian ha scelto di “camuffarsi”, vivendo per un periodo come uno di loro. Un’esperienza che gli ha permesso di cogliere i limiti di un approccio puramente assistenziale e di comprendere quanto l’ascolto sia un elemento decisivo per generare fiducia e cambiamento.

Da qui nasce il suo programma, fondato sul riconoscimento del valore della parola dell’altro. «Tu mi aiuti perché mi credi» è uno dei cardini del suo metodo: credere a ciò che l’altro racconta significa rispettarlo nella sua dignità, al di là di ogni condizione di fragilità.

Nel corso dell’incontro, Drusian ha sottolineato come un ascolto autentico consenta di intercettare i “malanni del cuore” che abitano le persone. Ha inoltre messo in guardia da alcuni atteggiamenti che possono ostacolare la relazione, come lo sconforto, l’orgoglio o il senso di colpa, veri e propri “inganni” che impediscono di essere di reale aiuto.

Ampio spazio è stato dedicato anche al tema della “capacità profetica”, intesa come la possibilità di dare voce alle situazioni, leggere i cuori e infondere pace, riaccendendo i sogni. Tra le tentazioni da evitare, Drusian ha ricordato la difficoltà a chiedere scusa e la tendenza a dividere anziché distinguere, atteggiamenti che compromettono la qualità delle relazioni.

Nel finale, il relatore ha condiviso alcuni momenti del suo lungo rapporto con Papa Francesco, documentato anche da un video in cui il Pontefice rivolge un messaggio ai giovani, indicandone il cammino.

L’incontro è stato arricchito da due attività di gruppo, pensate per permettere ai partecipanti di sperimentare concretamente l’ascolto attivo.

A conclusione del laboratorio, don Gianni Croci e Giorgio Rocchi, direttori delle due Caritas diocesane, hanno espresso parole di gratitudine a Luca Drusian e a tutti i presenti, invitandoli a proseguire una riflessione sui temi della prossimità e augurando a ciascuno un fecondo cammino di Avvento.

Ana Fron: