(foto: Unicef)

È drammatico il bilancio dell’impatto del ciclone Ditwah, che ha investito la costa orientale dello Sri Lanka nelle prime ore del 28 novembre causando inondazioni diffuse e frane. Secondo le prime stime, tra le 1,4 milioni di persone colpite figurano oltre 275.000 bambini, ma la mancanza di comunicazioni e le strade inaccessibili fanno temere un numero ancora più elevato. “Unicef è estremamente preoccupato per la distruzione causata dal ciclone ai bambini e ai servizi essenziali da cui dipendono”, ha dichiarato Emma Brigham, rappresentante di Unicef in Sri Lanka. “È una corsa contro il tempo per raggiungere le famiglie più vulnerabili, che hanno urgente bisogno di servizi salvavita. E anche se il ciclone è passato, le conseguenze non sono finite”. La tempesta ha provocato gravi danni alle abitazioni e alle infrastrutture vitali, interrotto servizi essenziali e causato massicci sfollamenti, aumentando il rischio di epidemie, malnutrizione e condizioni di vita insicure. Restano critiche anche le ripercussioni psicologiche sui bambini. Il ciclone si abbatte su comunità già duramente segnate dagli effetti di shock successivi, tra cui la crisi economica del 2022. Un rapporto della Banca Mondiale 2025 indica che la povertà è più che raddoppiata dal 2019, passando dall’11,3% al 24,5%, rendendo i bisogni primari sempre più inaccessibili per milioni di famiglie. Unicef Sri Lanka, in coordinamento con il Governo, le autorità nazionali e i partner umanitari, ha avviato le prime valutazioni e la distribuzione di aiuti salvavita. L’organizzazione sta intensificando gli interventi e chiede ulteriori finanziamenti per garantire acqua potabile, generi alimentari essenziali, supporto psicosociale e kit educativi di emergenza ai bambini sfollati e alle madri più vulnerabili.