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DIOCESI – La Caritas diocesana di San Benedetto del Tronto rappresenta un punto di riferimento fondamentale per le persone in difficoltà.
Una realtà sostenuta grazie ai fondi 8×1000 alla Chiesa Cattolica. Nella serie di interviste dedicate alla Caritas, abbiamo incontrato Stefania Perazzoli, responsabile del Centro di Ascolto, per comprendere meglio il funzionamento di questa realtà e il ruolo dei volontari.
Qual è la struttura organizzativa del Centro di Ascolto e quanti volontari vi operano?
Il Centro si avvale di una squadra composta da sei volontari continuativi, formati dalla dottoressa Maria Chiara Verdecchia, e da due giovani in servizio civile. Cerchiamo di garantire l’apertura dal lunedì al venerdì, con orario 9:30-11:30/12:00, modulabile in base alle necessità. Il lunedì iniziamo con una celebrazione religiosa, seguita dall’accoglienza degli utenti. L’accesso è libero, senza bisogno di appuntamento.
Qual è il profilo delle persone che accedono al Centro e quali sono le loro principali necessità?
Accogliamo un’utenza eterogenea: italiani, stranieri, giovani, anziani, famiglie e singoli. Un’analisi più dettagliata sarà disponibile a breve grazie all’Osservatorio delle Risorse e delle Povertà (OSPOWEB) coordinato da Lorenzo Felici. Mediamente riceviamo tra le 4 e le 8 persone al giorno. Le richieste sono varie: i senzatetto necessitano di un riparo, gli stranieri di supporto per l’alloggio, il lavoro o la burocrazia, le famiglie di alimenti e sostegno economico per utenze, affitti e spese mediche. Offriamo anche consulenza legale, orientamento al lavoro e corsi di alfabetizzazione.
Come gestite le richieste e quali risorse avete a disposizione?
L’ascolto è fondamentale. Valutiamo le necessità e interveniamo tempestivamente oppure cerchiamo soluzioni a lungo termine. Le richieste economiche vengono analizzate con attenzione, coinvolgendo spesso le Caritas parrocchiali. Il nostro obiettivo è promuovere l’autonomia, orientando le persone verso tirocini, corsi di formazione e opportunità lavorative. Talvolta richiediamo una partecipazione economica per responsabilizzare gli utenti. Le risorse provengono dall’8 per mille, dai contributi del Comune e dalla generosità dei privati. Nonostante le limitazioni, riusciamo a offrire un supporto significativo.
Come valuta il suo impegno in Caritas e cosa la motiva a dedicare il suo tempo al volontariato?
Il volontariato rappresenta un’occasione di crescita personale e un modo concreto per contribuire a una società più giusta. Invito tutti a fare il primo passo e a sperimentare questa esperienza.
La Caritas di San Benedetto del Tronto, grazie all’impegno di figure come Stefania Perazzoli e dei suoi volontari, continua a garantire un servizio essenziale per la comunità, affrontando le sfide della povertà e dell’emarginazione. L’esperienza di Stefania dimostra come i giovani possano fare la differenza, dedicando il proprio tempo e le proprie competenze al servizio degli altri. Il volontariato non è solo un atto di solidarietà, ma anche un’opportunità di crescita personale, di acquisizione di nuove competenze e di costruzione di una società più inclusiva. Stefania invita i giovani a seguire il suo esempio, a “provare per credere” e a scoprire il valore di un impegno concreto a favore della comunità. La Caritas offre numerose opportunità di volontariato, adatte a ogni interesse e disponibilità di tempo. Un piccolo gesto può fare una grande differenza nella vita di chi ha bisogno e arricchire la propria esistenza.