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Folignano, la parrocchia Villa Pigna in festa: un libro celebra i 50 anni, il busto dedicato a don Franco Petrucci

Di Alessandro Palumbi

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FOLIGNANO – Si è tenuta ieri, giovedì 27 novembre, presso la sala Morgante della Casa Regina Apostolorum ad Ascoli Piceno la conferenza stampa volta alla presentazione del libro sui 50 anni della parrocchia di S. Luca Evangelista di Villa Pigna. Relatori della conferenza sono don Francesco Fulvi, sacerdote della parrocchia di Villa Pigna e di S. Benedetto Abate del Marino del Tronto, e Daniele Ricciotti, curatore della pubblicazione e della “Mostra50”. La presentazione ufficiale avverrà sabato 29 novembre dalle 15:00, presso l’Oratorio San Luca di Villa Pigna.

Oltre alla presentazione del libro e della mostra fotografica, sarà mostrato al pubblico anche un busto dedicato a don Franco Petrucci ,primo parroco, che verrà esposto all’ingresso dell’oratorio, busto realizzato con l’aiuto del comune di Folignano.

Altra iniziativa che, però, verrà presentata successivamente è un nuovo organo a canne, un organo meccanico di 16 registri.

Don Francesco Fulvi: “Abbiamo potuto attingere agli operai della prima ora”

È don Francesco Fulvi a fare una prima analisi del libro definendolo, in primo luogo come un’operazione non “nostalgica”, ma piuttosto propositiva. Si tratta infatti di rievocare una memoria collettiva: il libro nasce dall’esigenza di mettere insieme e di raccogliere le varie testimonianze di chi ha vissuto la costruzione della comunità parrocchiale. Citando don Francesco, hanno potuto attingere agli operai della prima ora; cioè, hanno potuto intervistare e reperire il materiale fotografico da coloro che, insieme a don Franco Petrucci, avevano costruito la comunità i cui tutt’ora sono parte. Si può definire, in definitiva, come una prospettiva evangelica avente un messaggio chiaro: nulla vada perduto. A conclusione del suo intervento don Francesco si augura, sull’onda del Giubileo della Speranza, che il libro sia un grande segno di speranza per le nuove generazioni.

Daniele Ricciotti: “Lavoro frutto di due anni di ricerche e di sistematizzazione”, “Abbiamo voluto dare una veste grafica simile ad un catalogo d’arte perché c’interessava mettere in risalto la vita di questa comunità”

La parola passa al curatore del volume e della mostra, Daniele Ricciotti, che, nel ripercorrere la storia editoriale e strutturale del volume, pone immediatamente l’accento sulla fatica che questo lavoro ha comportato: si è trattato di un lavoro di due anni su del materiale difficile da reperire che, però, alla fine ha portato al risultato di aver ricostruito una storia sostanzialmente comunitaria.

Si tratta di un’opera di 280 pagine avente una forma simile ad un catalogo di arte: l’obiettivo era mettere in risalto la vita della comunità della parrocchia di S. Luca Evangelista. L’interno è tutto a colore ed ospita moltissime foto. Il libro è, infine, diviso in quattro capitoli, ognuno con un curatore diverso. La fardella della prima copertina raccoglie una testimonianza di don Franco del 2014, l’ultima fardella contiene un ricordo al vecchio parroco.

Il primo capitolo è stato curato da Erminia Tosti Luna, ricercatrice, che, nel suo stile divulgativo ha tracciato la storia di Villa Pigna a partire dal suo toponimo, risalente al 1150 e citato in quattro pergamene presenti nell’Archivio di Sant’Angelo Magno pubblicate integralmente grazie alla disponibilità dell’Archivio di Stato. Si tratta di una storia organica che si pone il compito di rintracciare la genesi della parrocchia; quindi raccontare il territorio negli anni Settanta.

Il terzo capitolo è curato dai progettisti dell’attuale chiesa di S. Luca, Adriana Cipollini e Michele Picciolo e contiene quelle che sono state le idee dei due progettisti, è un capitolo che svela tutto quello che finora la maggior parte dei parrocchiani, pur avendola sotto gli occhi, non aveva mai compreso.

L’ultimo capitolo contiene una parte dedicata a tutta la documentazione, è un capitolo scritto un po’ da tutta la comunità; c’è poi un intervento di don Francesco in cui testimonia il ricordo di don Franco e quanto la vicinanza con il parroco emerito lo abbia aiutato a capire cosa voglia dire essere prete. A conclusione del capitolo c’è la cronologia degli eventi.

Per quanto riguarda la mostra, essa è stata organizzata come se fosse un percorso in cui sono stati articolati dei pannelli in cui le immagini sono prodotte in alta definizione. Sono in tutto 24 pannelli formati in N21, ci sono 220 video e foto disseminati nei vari pannelli. È possibile anche usufruire di un’audioguida scaricabile durante il percorso inquadrando un QR code.

Redazione: