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San Benedetto, trova 300€ al Bancomat e li porta in Banca per ridarli al proprietario. “Vorrei dire grazie a quella persona”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lunedì 24 novembre, una semplice commissione mattutina si è trasformata in una storia che merita di essere raccontata.

Ilario Persiani afferma: “Mi trovavo alla Banca del Piceno, in viale Gramsci, per un prelievo al bancomat. Qualcosa però non funzionava: non sapevo se si trattasse di un mio errore o di un’anomalia dello sportello. Così ho deciso di entrare in banca per chiedere spiegazioni.

Una dipendente, di una gentilezza rara, mi ha invitato ad accomodarmi per verificare insieme la situazione. Nell’attesa, allo sportello della cassa c’era ancora un po’ di fila. Solo quando la coda si è diradata, una collega – già informata dell’accaduto – si è avvicinata a noi con un’espressione che lasciava intuire una sorpresa inaspettata.

«C’era un ragazzo in attesa» ci ha detto. «Quando è arrivato il suo turno mi ha consegnato 300 euro… l’esatto importo che lei stava tentando di prelevare. Mi ha detto: “Li ho trovati nel bancomat, non so come restituirli, fate voi per consegnarli al proprietario.”»

Poi, quasi con pudore, il ragazzo  di colore se n’è andato senza lasciare un nome, un numero, una traccia. Solo il gesto. Pulito. Semplice. Immenso.

In un tempo in cui le notizie corrono veloci e troppo spesso alimentano diffidenza e pregiudizi, un episodio come questo si staglia come una luce che squarcia l’abitudine, i luoghi comuni, le frasi sbrigative che ogni giorno sentiamo ripetere. Una lezione di vita che sorprende, che spiazza, che invita a riflettere.

Perché quel giovane ha restituito non solo una somma di denaro, ma soprattutto dignità a una narrativa che troppo spesso tende al negativo. Ha lasciato un segno silenzioso, ma potentissimo.

Gesti come questo ricordano a tutti noi cosa significa essere onesti, essere giusti, essere umani.

Vorrei dire grazie a quella persona. Spero che, in qualche modo, possa leggere queste righe e sentire la mia profonda gratitudine. Non solo per i 300 euro ritrovati, ma per la bellezza di un comportamento che parla più forte di mille pregiudizi”.

Questo episodio, semplice e straordinario allo stesso tempo, ricorderà a molti che l’onestà non ha confini. Un gesto anonimo, compiuto senza pretese, è diventato un esempio limpido di umanità autentica. E forse, proprio grazie a quel ragazzo che ha scelto il bene senza testimoni, qualcuno oggi ritroverà fiducia negli altri e nella società.

Redazione:

View Comments (2)

  • Naturalmente grazie a questo (vero) signore ❤️
    Colgo l’occasione per riportare un aneddoto simile accaduto ad Ascoli Piceno moltissimo tempo fa.
    Subito dopo la Grande Guerra mio nonno Giuseppe Angellotti, ai tempi un ragazzo che lavorava presso il Caffè Meletti, rinvenne un libretto al portatore contenente mille lire (a quei tempi si cantava “Se potessi avere mille lire al mese…”). Mio nonno porto immediatamente il libretto alla Questura e chiese di voler conoscere il proprietario di quel libretto. Il proprietario era una anziana signora, la quale voleva ringraziare mio nonno con una lauta mancia. Ma lui rifiutò e chiese per sé solo un pacchetto di sigarette.
    L’episodio fu pubblicato su Il Resto del Carlino.
    Mi sento di ringraziare nonno Pippo ed ovviamente anche il signor Persiani. Certi gesti sono la conferma che l’onestà è un bene prezioso che non passerà mai di moda.

  • Gesto nobilissimo raro da trovare visti i tempi in cui viviamo. In tutto il mondo ci sono persone oneste, solo che fa più rumore la disonestà. Spesso giudichiamo in generale e quindi tutti gli africani, tutti i cinesi ecc. . Come dire che tutti gli italiani sono mafiosi e non è affatto vero!
    Se tutti ci comportassimo onestamente il mondo sarebbe molto diverso!