(Foto Vatican Media/SIR)

“La speranza non significa avere tutte le risposte”.

Lo ha detto Leone XIV nella Sala del Concistoro accogliendo il pellegrinaggio nazionale della Lettonia, ricordando che l’incontro si svolge nell’Anno Giubilare e nel centenario del primo pellegrinaggio ufficiale lettone a Roma: “È molto bello vedere che mantenete viva questa tradizione di pellegrinaggio e seguite le orme dei vostri predecessori nella fede”.

Da questa considerazione il Pontefice ha allargato lo sguardo ai testimoni della Chiesa: “È la mia preghiera che possiate trarre ispirazione da loro e dagli altri luoghi dei santi a Roma”. In seguito Leone XIV ha richiamato la situazione attuale: “Il conflitto attuale nella vostra regione può evocare ricordi di quei tempi turbolenti”. Di fronte a tali prove il Papa ha indicato il punto fermo del cammino cristiano: “È importante per tutti noi rivolgerci a Dio ed essere fortificati dalla grazia di Dio quando affrontiamo tali tribolazioni”. A partire da questa prospettiva il Pontefice ha approfondito il senso del Giubileo: “La speranza ci chiama a mettere la nostra fiducia in Dio e a seguire Cristo più da vicino”. Collegandosi a questo tema Leone XIV ha ricordato la frase di Zenta Maurina: “Le vostre radici sono in cielo”. Da qui il Papa ha illustrato il valore dell’esperienza spirituale del viaggio: “Ci offre il tempo e lo spazio per incontrare Dio più profondamente”. Infine il Pontefice ha affidato ai pellegrini il compito della fecondità quotidiana: “I suoi semi dovrebbero mettere radici nel vostro discepolato quotidiano e portare frutto nelle vostre vite”.

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