L’arcivescovo si è fermato in preghiera di fronte ai corpi distesi per terra. Si è quindi rivolto ai residenti e a tutti i fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina esprimendo il suo profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e invitando tutti a unirsi nella preghiera per le persone colpite. “Uniamoci nella preghiera per i nostri concittadini uccisi e affidiamoli alla misericordia di Dio. Ricordiamoci anche dei feriti, di coloro che hanno perso la casa o soffrono il freddo. Avvolgiamoli con il nostro affetto fraterno”.
(Foto Ugcc)
L’arcivescovo Teodor Martynyuk ha inoltre esortato gli abitanti di Ternopil “ad aiutarsi reciprocamente, a sostenersi e a non lasciarsi prendere dal panico in questi giorni di dure prove”. Ha quindi trasmesso alla città il sostegno e la vicinanza del capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk: “Oggi, in modo particolare, egli prega per gli abitanti di Ternopil e li avvolge con il suo amore paterno”.
Nella notte tra il 18 e il 19 novembre, la Russia ha lanciato un attacco combinato contro le infrastrutture critiche dell’Ucraina utilizzando droni d’attacco e missili di diverso tipo. A Ternopil le forze russe hanno colpito un edificio residenziale di più piani, dove le operazioni di soccorso sono ancora in corso. Il ministro dell’Interno, Ihor Klymenko, ha riferito che i soccorritori hanno lavorato per l’evacuazione degli abitanti intrappolati negli appartamenti e che sotto le macerie potrebbero trovarsi ancora delle persone.