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FOTO Con Libera: “Diamo linfa al bene!”, Tonino Sofia: “Firmiamo tutti l’appello per far crescere il bene comune”

GROTTAMMARE – “Questa pianta deve crescere fino all’infinito!“: ha detto così il piccolo Alessandro Bramucci, dando voce, inconsapevolmente, alla speranza di tutti i presenti che hanno partecipato Domenica 16 Novembre 2025 al flashmobDiamo linfa al bene”, un’iniziativa promossa da “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” in collaborazione con Omphalos Autismo & Famiglie OdV, per celebrare i 30 anni della Legge 109/96, che consente il riuso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

La pianta da far crescere non è solo quella di alloro, donata dai vivaisti di Grottammare, bensì quella del bene, di cui la pianta di alloro è stata il simbolo. E quando parliamo di bene, intendiamo sia il bene comune, ovvero il benessere integrale di ogni membro della comunità, sia ogni singolo bene confiscato alle organizzazioni criminali, affinché abbia le risorse finanziarie necessarie per poter essere convertito in luogo di solidarietà, lavoro ed inclusione sociale. Il gesto di annaffiare la pianta ha richiamato alla necessità di nutrire e prendersi cura di questi spazi strappati alla criminalità, trasformandoli in presidi di bene comune.

Non a caso il ritrovo è avvenuto a partire dalle ore 11:00 in un luogo molto significativo per il territorio: la Villetta Progetto “Casa Mia” Omphalos, un fabbricato sequestrato alla criminalità organizzata che finalmente, dopo 12 anni, è divenuto uno spazio di vita e di comunità, che potrà accogliere persone nello spettro autistico e sostenere le loro famiglie.

All’evento, che si è distinto come un gesto collettivo di cura e speranza, hanno preso parte le massime autorità militari e civili del territorio: il Viceprefetto Aggiunto Francesco Magni, Capo di Gabinetto della Prefettura di Ascoli Piceno; il Maggiore Francesco Tessitore, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di San Benedetto del Tronto; il dott. Alessandro Rocchi, Sindaco del Comune di Grottammare; la dott.ssa Monica Pomili, Assessora all’Inclusione Sociale.

Presenti inoltre anche gli organizzatori e i sostenitori dell’iniziativa: Simone Maestrini, psicologo, padre di un ragazzo con autismo e coordinatore del Centro “BeBlu” di Acquaviva Picena, una delle tre sedi di “Omphalos – Autismo e Famiglie – ODV“; Tonino Sofia e Cinzia Latini, referenti del Coordinamento Provinciale di Libera per la provincia di Ascoli Piceno; Lorenzo Felici, presidente diocesano dell’Azione Cattolica della Chiesa di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto; Gisella Fioroni, Capo Scout del Gruppo CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani) di Ascoli Piceno; Gaia Gentili, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Cupra Marittima e Ripatransone; i referenti dei Presidi di Libera Marche (Ancona, Fermo, Macerata e Senigallia).

L’appello di Libera: “Basta poco per far rifiorire il Bene!”

Al centro della manifestazione c’è stato l’appello di Libera di destinare il 2% del Fondo Unico Giustizia (FUG) ai beni sottratti alle mafie per trasformarli in luoghi in cui far crescere il bene comune.

Ad illustrare la proposta di Libera è stato Tonino Sofia, referente del Coordinamento Provinciale di Ascoli Piceno, il quale ha spiegato che “trent’anni fa, con la Legge 109/96, l’Italia ha scelto di restituire alla collettività ciò che le mafie avevano sottratto. Oggi oltre 1200 esperienze di riuso sociale raccontano un Paese che ha saputo reagire, trasformando luoghi di criminalità in presidi di democrazia e inclusione. Purtroppo, però, molto spesso, dopo la sua assegnazione ad un ente, il bene confiscato necessita di un investimento economico non indifferente per essere ristrutturato o comunque riconvertito. Libera chiede che una piccola parte di ciò che deriva da atti criminali e speculazioni possa essere reinvestito per cambiare volto ai patrimoni illeciti e rigenerare i territori feriti dalla presenza mafiosa. Qui, con Simone e con tutta l’associazione Omphalos, abbiamo veramente un esempio di quello che significa l’espressione ‘riuso sociale‘. Oggi quindi siamo qui per far partire la campagna ‘Diamo linfa al bene’, consapevoli della necessità che tali interventi richiedono e con la speranza concreta che ogni ente assegnatario abbia fin da subito un minimo di aiuto per poter iniziare a dare una nuova vita e un nuovo futuro ai beni ottenuti”.

Visibilmente emozionato, Simone Maestrini, di “Omphalos”, il quale ha affermato: “Ringrazio tutte le autorità e le associazioni intervenute. ‘Casa Mia’ è il progetto con cui Omphalos si è aggiudicato il bando di gara emesso dal Comune di Grottammare per l’affidamento in concessione di un fabbricato confiscato alla criminalità organizzata. Tale bando era rivolto a tutti gli enti del Terzo Settore e prevedeva che si presentassero dei progetti di interesse sociale. La nostra proposta, che è poi risultata vincente, è rivolta ai ragazzi e alle ragazze con autismo, che all’interno della villa potranno sperimentare le molteplici abilità apprese nel loro percorso di crescita ed avere l’occasione anche di sperimentarsi, da adolescenti prima e da giovani adulti poi. Un’occasione imperdibile che rientra nell’ottica di realizzare, con e per loro, un progetto di vita sereno e protetto, ma allo stesso tempo autonomo ed indipendente, tenendo conto delle individuali capacità di autodeterminazione e nel pieno rispetto di abitudini, bisogni ed aspirazioni. La conformazione e l’ubicazione della struttura permettono di creare un ‘luogo aperto’, in cui far entrare il mondo e da cui poter uscire per incontrare il mondo. A breve questo immobile verrà restituito a tutta la comunità. Questa è la cosa più importante: trasformare qualcosa di brutto in qualcosa di bello che aiuterà i nostri ragazzi, le nostre famiglie e tutte le comunità del territorio anche circostante. Si rivolgono ad Omphalos, infatti, persone del Piceno, ma anche del nord Abruzzo o di tutte le Marche”.

Anche Lorenzo Felici ha espresso soddisfazione per l’iniziativa, sottolineando come essa rappresenti un segno di speranza per tutta la comunità: “Forse non è un caso che questa iniziativa cada nell’Anno Giubilare della Speranza: il riuso dei beni confiscati alle mafie, infatti, è sicuramente un segno di speranza. Come presidente dell’Azione Cattolica diocesana, ritengo che questa iniziativa sia molto importante dal punto di vista sociale, quindi credo occorrano il contributo ed il sostegno di tutti: in primis di tutti i credenti – clero e laici -, ma anche dei non credenti. L’acqua che diamo a questa pianta, dunque, sia proprio un segno di cura e di speranza per il futuro! La legge 196/96 ha aperto la strada al riutilizzo sociale, ma spesso i beni arrivano alle associazioni in condizioni di degrado, rendendo il recupero un’impresa gravosa. Per questo, ci uniamo all’appello di Libera, chiedendo venga utilizzato almeno il 2% del FUG per coprire le spese di ripristino e manutenzione che gravano sulle associazioni beneficiarie dei beni confiscati. Dare un bene non basta, bisogna dargli la linfa per farlo fiorire!“.

Le dichiarazioni delle autorità civili e militari

Viceprefetto Francesco Magni:
“Grazie dell’invito, non solo a nome mio, ma anche a nome del Prefetto Sante Copponi.  Per noi, che spesso lavoriamo tanto nella lotta alla criminalità organizzata ma sulle carte e davanti agli schermi, vedere che c’è un mondo fuori che realizza in concreto lo sforzo che noi facciamo, vedere la rinascita e la messa a disposizione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, è veramente bello! Cercheremo anche di fare tesoro di certe esperienze per migliorare: 12 anni per restituire alla cittadinanza un bene confiscato, forse sono tanti. La burocrazia è un motivo, ma non può essere così tanto invalidante. Complimenti a tutti e buon lavoro!”.

Sindaco Alessandro Rocchi
“Ringrazio Libera per aver scelto Grottammare come luogo simbolico per sostenere l’iniziativa ‘Diamo linfa al bene’. Ringrazio Omphalos per la bellezza dei luoghi e delle iniziative che sta costruendo in questo spazio. Ringrazio infine tutte le associazioni che sono intervenute e che hanno dato il loro contributo. Grottammare ha due immobili sequestrati alla mafia. Un bene, che si trova in contrada San Francesco, è ancora allo stato grezzo, nonostante la procedura di bando per l’assegnazione sia partita prima di quella con la quale è stato assegnato questo immobile. Questo bene invece ora affidato ad Omphalos sta quasi per essere restituito alla collettività dopo un lungo iter burocratico. Il decreto ufficiale di trasferimento del bene al Comune di Grottammare è arrivato ben 8 anni dopo che il bene era stato confiscato ai vecchi proprietari, precisamente il 6 Agosto del 2021. In Consiglio Comunale lo abbiamo acquisito dal patrimonio il 29 Novembre del 2021 ed abbiamo con celerità emesso il bando. La prima  manifestazione d’interesse da parte di enti ed associazioni è giunta a Febbraio 2022. A Giugno 2022 Omphalos si è aggiudicato definitivamente il bene. Quindi noi in pochi mesi, meno di un anno, abbiamo proceduto all’assegnazione. Il bene però, dal momento della confisca fino al decreto di trasferimento al Comune, è stato per ben 8 anni all’Agenzia Nazionale dei beni confiscati alla mafia, in attesa di una sentenza definitiva. Ora, da 3 anni, il bene è nelle mani di Omphalos, che sta facendo un ottimo lavoro. Sosteniamo l’associazione e speriamo di raggiungere un numero davvero elevato di firme, perché questa proposta mi sembra veramente di buon senso e credo possa aiutare concretamente anche altri enti a far fiorire i beni loro assegnati”.

Maggiore Francesco Tessitore
“Grazie a tutti voi. Mi piacerebbe stringere la mano ad ognuno di voi ed idealmente lo faccio, perché siete delle persone fantastiche! Avremmo bisogno di tante persone come voi, che ci indicano la strada, che ci fanno ricordare chi siamo, cioè essere umani, quindi con il bisogno di sostenerci l’un l’altro per far fronte ai bisogni che la vita a volte ci pone davanti. Quando in talune circostanze ci troviamo a vivere momenti difficili da soli, senza sostegno e senza aiuto, è grazie ad associazioni come questa che andiamo avanti. Le mie precedenti esperienze sono state in Sicilia, in Campania ed in Calabria, quindi conosco le difficoltà di queste situazioni. Oltre alla gestione umana, ci sono anche aste che vanno deserte per timore di minacce che in molti casi si palesano. In quei casi siamo intervenuti a presidio del territorio con una presenza maggiore e costante. Pertanto, qualsiasi cosa dovesse succedere, chiamatemi: io sono a disposizione e tutta l’Arma dei Carabinieri è con voi“.

Come firmare l’appello di Libera?

Tutti i presenti al flash-mob di Domenica hanno sottoscritto l’appello di Libera, comprese le autorità intervenute. L’obiettivo di Libera è molto ambizioso e consiste nel raccogliere 1.000.000 di firme! Per sostenere e firmare l’appello, basta collegarsi a questo link: https://libera.limesurvey.net/177767?newtest=Y&lang=it.

Carletta Di Blasio: