(Foto CCEE)

“La Charta resta una bussola che orienta il cammino ecumenico. La sua versione aggiornata è un ulteriore incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa e ci conferma nella scelta di rinsaldare il rapporto di conoscenza, amicizia e accoglienza tra le Chiese”. Lo afferma mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, in occasione della firma della nuova versione della Charta Œcumenica, oggi a Roma, nella chiesa del martirio di San Paolo presso l’Abbazia delle Tre Fontane.

Il documento, firmato da mons. Gintaras Grušas, presidente del Ccee, e dall’arcivescovo Nikitas Lioulias, presidente della Cec, è frutto di un lavoro avviato nel 2022 da un gruppo congiunto delle due istituzioni, con i contributi delle Chiese e delle organizzazioni ecumeniche di tutta Europa. La nuova Charta, aggiornata a oltre vent’anni dalla prima firma nel 2001, si propone come strumento per promuovere unità, pace e azione comune tra le Chiese in risposta alle sfide attuali della società e del cristianesimo europeo. La firma avviene nell’ambito della riunione del Comitato congiunto Ccee-Cec (4-6 novembre), che riflette sul tema “I frutti dello Spirito: Linee guida ecumeniche per camminare insieme”, e si concluderà domani con l’udienza dei partecipanti da parte di Papa Leone XIV. Alla presentazione del testo riveduto intervengono il card. Grzegorz Ryś e Lea Schlenker, coordinatori del gruppo di revisione.

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