DIOCESI – Una serata per affermare con forza l’importanza di camminare insieme verso una sempre maggiore unione spirituale e pastorale: si può riassumere così l’incontro dei coordinatori degli Uffici Pastorali di entrambe le Diocesi del Piceno con il vescovo Gianpiero Palmieri.
Dopo il confronto con le Consulte Laicali delle due Diocesi Picene, mons. Palmieri per la prima volta ha voluto incontrare insieme anche i referenti degli Uffici Pastorali della Chiesa di Ascoli Piceno e di quella di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto. L’appuntamento è avvenuto Lunedì 3 Novembre 2025, alle ore 21:00, presso l’Episcopio, in Ascoli Piceno, dopo quasi un anno e mezzo dall’insediamento del prelato nella Diocesi Truentina.
Incontro interessante ed innovativo, a partire dallo stile con cui è stato modulato. In principio di serata si è lasciato spazio alla convivialità e all’accoglienza. Non al termine dell’appuntamento, come siamo abituati a fare nelle varie adunanze locali, bensì all’inizio, come a voler curare maggiormente le relazioni, il dialogo, i legami.
Poi la riunione è entrata nel vivo con l’ascolto della Parola, rimarcando così l’importanza di far partire ogni incontro proprio da quello che è Luce per la vita di ciascun cristiano e che è fonte di guida spirituale che aiuta a comprendere la volontà divina e a vivere secondo i suoi principi. La Parola non è solo un testo, ma un incontro vivo con Cristo stesso, che porta la comunità a una maggiore unità e consapevolezza spirituale attraverso l’ascolto e la condivisione.
La serata è poi proseguita con la presentazione dei vari Uffici Pastorali delle Diocesi del Piceno, che è avvenuta in maniera cordiale, scherzosa, ma al contempo con senso di responsabilità e nella verità delle varie situazioni locali.
Le tre consegne del vescovo Palmieri
Tre le consegne che il vescovo Gianpiero ha lasciato ai presenti prima della fine dell’incontro.
Ha esordito mons. Palmieri: “Se potessi, farei in modo che i vari uffici fossero di vetro, in modo tale da potersi continuamente guardare, incontrare, interagire. Mi piacerebbe che ognuno non si pensasse senza l’altro. Le possibilità di intersecare le situazioni e di incrociarsi sono infinite. Questo desiderio è qualcosa che, a tutti i livelli, si sta portando avanti, anche in CEI, e io stasera ve lo lascio come prima consegna”.
Il vescovo ha poi aggiunto una seconda consegna, non meno rilevante della prima, anzi ad essa collegata: “È molto importante che ogni Ufficio si ricostituisca bene, anzi è decisivo che venga nominato un terzetto composto da un uomo, una donna e un religioso (o una religiosa), poi sarete voi a decidere tra voi tre chi sia il coordinatore o la coordinatrice. Non è detto che sia per forza il sacerdote il presidente dell’Ufficio, perché potrebbe non avere il tempo necessario. Quindi curate bene questo aspetto, perché è molto importante per poter poi interagire con l’Ufficio fratello dell’altra Diocesi o con gli altri Uffici Pastorali”.
Infine mons. Palmieri ha ribadito il primato della missionarietà: “La terza consegna, infine, è quella di ricordarci sempre le parole di papa Giovanni Paolo II: “Chiesa, sii te stessa, uscendo fuori da te!’. Noi non siamo a servizio dell’autoconservazione della Chiesa. Noi siamo a servizio del Regno di Dio nel territorio. Questo ce lo dobbiamo proprio mettere in testa. Il nostro sguardo è rivolto alle persone del territorio, quindi ai giovani, alle famiglie del territorio, ai problemi della vita sociale, culturale, politica, amministrativa. È chiaro che un Ufficio serva le Parrocchie, le Comunità Ecclesiali, ma lo scopo è fare in modo che la comunità sia missionaria. Questa dimensione missionaria è primaria. E nelle vostre proposte – anche formative – deve essere primaria“.
La serata è stata anche l’occasione per concordare insieme il calendario del nuovo Anno Pastorale che a breve sarà reso pubblico.