Di Mario Pennisi
ASCOLI PICENO – Ieri, martedì 4 novembre, si è celebrata in tutta Italia la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, occasione per ricordare il sacrificio e la dedizione di quanti, con il loro impegno, hanno contribuito a rendere l’Italia uno Stato unito, libero e democratico.
Nelle Marche, la città di Ancona ha ospitato il Presidente della Repubblica, accolto con gli onori militari da un reparto in armi presso il porto. Durante la cerimonia, il Capo dello Stato ha consegnato la Medaglia d’Oro al Valor Militare al 9° Reggimento Alpini. Tra le autorità presenti, l’on. Guido Castelli, l’on. Carlo Ciccioli, il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e il colonnello David Bastiani, comandante del 235° Reggimento Piceno.
Ad Ascoli Piceno, in piazza Roma, si è svolta la consueta cerimonia militare, accompagnata dagli squilli di tromba della Fanfara dei Bersaglieri di Ascoli, che hanno fatto da colonna sonora all’evento. Presenti il vescovo Giampiero Palmieri, il cappellano della Polizia don Adam Baransky, il vicesindaco Brugni, il viceprefetto, il presidente della Provincia, dott. Loggi, e numerose altre autorità civili e militari, che hanno dato lustro e prestigio alla cerimonia.
Un picchetto in armi del 235° Reggimento Piceno, insieme a militari di altre Forze Armate, ha contribuito a rendere solenne il momento commemorativo. Durante la celebrazione, sono stati letti la Preghiera per la Patria, l’omaggio ai caduti di tutte le guerre e alcune lettere di soldati dal fronte, interpretate da giovani studenti. Un gesto simbolico che ha ricordato la tragedia della guerra e il coraggio dei soldati italiani che hanno sacrificato la propria vita per la libertà e la democrazia del Paese.
A conclusione della cerimonia, lo speaker ha letto il messaggio del Presidente della Repubblica, in cui si sottolineava: “Oggi nuovi conflitti si sono affacciati in Europa e nel Mediterraneo, interpellando la cornice di sicurezza costruita nel dopoguerra e le istituzioni poste a suo presidio. Il pericolo di allargamento del sanguinoso conflitto scatenato dall’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa impone grande attenzione e un impegnativo sforzo di adattamento dello strumento militare, per la creazione di una comune forza di difesa europea che, in stretta cooperazione con l’Alleanza Atlantica, sia strumento di sicurezza per l’Italia e l’Europa.”
La cerimonia si è chiusa con l’emozionante ascolto dell’ultima strofa de “La Leggenda del Piave”, mai così attuale in questo periodo storico: “La pace non trovò né oppressi, né stranieri.”