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Grottammare, Don Federico: “Nessuno muore davvero, se resta nel cuore di chi lo ha amato”

GROTTAMMARE – In una tiepida e mite giornata d’autunno, a Grottammare, molte persone si sono recate al cimitero per partecipare alla celebrazione in ricordo dei Defunti del 2 novembre. La serenità del luogo, il profumo dei fiori sulle tombe, il silenzio, i sorrisi e i lumicini rossi hanno fatto da cornice a questa sentita tradizione, dedicata alla “memoria” dei cari che non ci sono più.

«Non possiamo non ricordare oggi, in questo luogo, i nostri genitori», ha esordito il parroco dell’Unità Pastorale di San Pio V e San Giovanni Battista, Monsignor Federico Pompei, che ha concelebrato nella cappellina del cimitero civico insieme a Don Roberto Antonio Melone, parroco della Gran Madre di Dio di Grottammare.

«I genitori hanno messo in pratica il Vangelo di oggi: prima ci hanno donato la vita, poi ci hanno sfamato, dissetato, vestito e confortato quando eravamo in difficoltà, privi di tutto. Tutti i bravi genitori sono certamente in Paradiso, perché hanno vissuto secondo il Vangelo. Grazie a loro noi oggi siamo qui. Siete in tanti, mi dispiace che dobbiate restare in piedi fuori, ma l’importante è esserci e rendere grazie. In realtà siamo qui per ringraziare Dio, prima di tutto, e poi i nostri cari che ci hanno preceduto. Verrà il giorno in cui saranno i nostri discendenti a ricordarci, come noi oggi ricordiamo chi ci ha amato e ci ha lasciato. Nessuno muore davvero, se resta vivo nel cuore di chi lo ha amato. Dentro di noi – ha proseguito Monsignor Pompei – vivono i nostri genitori, i parenti, gli amici: sono tutti presenti, uno per uno, in attesa della Resurrezione, meta ultima della nostra vita e della nostra esistenza. Con l’avanzare degli anni, spesso ci ritroviamo a pensare a questo luogo, alla pace e al silenzio che vi regnano».

«Se siete in difficoltà – ha aggiunto – vi do un suggerimento: venite a fare una passeggiata al cimitero. Il silenzio e la pace che vi si respirano vi aiuteranno a trovare una risposta a ciò che cercate. Purtroppo oggi temiamo il silenzio: quando torniamo a casa accendiamo subito la televisione perché ci stordisca con voci e suoni, impedendoci di ascoltare il silenzio. Ma è davvero una soluzione? No, anzi, peggiora la nostra ansia, anche perché le notizie sono sempre più angoscianti».

«Cerchiamo di recuperare il silenzio, la pace, una passeggiata; smettiamo di fuggire dai pensieri e troveremo, finalmente, la felicità. La vera gioia è affrontare il silenzio, sostenuti dalla fede: la stessa fede in Cristo che avevano i nostri cari, che ora ci circondano, silenziosi, nel loro eterno riposo. Essi sono nel grembo di Dio e hanno trovato la Pace e la Luce. Anche noi l’avremo, se continueremo ad avere fede in Gesù, il Signore».

Al cimitero erano presenti moltissime persone: la piccola cappellina non riusciva a contenerle tutte, e in molti hanno seguito la Messa dal piazzale esterno, grazie agli amplificatori. Tutti, devoti e commossi, erano circondati dalle lapidi bianche che, per un giorno “di festa”, brillavano di luci e colori profumati.

Susanna Faviani: Giornalista pubblicista dal '98 , ha scritto sul Corriere Adriatico per 10 anni, su l'Osservatore Romano , organo di stampa della Santa Sede per 5 anni e dal 2008 su L'Avvenire, quotidiano della CEI. E' Docente di Arte e Immagine nella scuola secondaria di primo grado di Grottammare dal 1996. Ha scritto libri e suoi articoli di Storia dell'Arte e Storia sono in varie pubblicazioni. Dirige un periodico culturale online : www.laconchiglianews.it .