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Caritas diocesana, intervista a Fernando Palestini: “L’importanza dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica per sostenere la carità”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nell’ambito di una serie di interviste volte a presentare l’attività della Caritas di San Benedetto del Tronto, si riporta un colloquio con il professor Palestini, Vicedirettore della Caritas diocesana e Presidente vicario pro tempore della Fondazione Caritas San Benedetto del Tronto ETS.

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Il professor Palestini illustra la missione della Caritas, soffermandosi con scrupolosità sui servizi concreti offerti alla comunità.

La Caritas diocesana attraverso la sua funzione pastorale, con l’operatività della Fondazione, cerca di testimoniare la vicinanza, la prossimità, immedesimandosi nelle storie dei poveri, e lo fa incontrando centinaia di persone tramite il centro d’ascolto diocesano dove si prendono in carico le storie di tanti uomini e donne in difficoltà. Accanto al centro di ascolto orbitano poi i tanti servizi che la Fondazione mette in atto: l’accoglienza delle persone che vivono situazioni di disagio e dei senza dimora, la mensa aperta tutti i giorni dell’anno, la distribuzione dei viveri e del vestiario, il servizio docce, i tirocini di inclusione sociale, il Poliambulatorio solidale, rivolto a persone che non hanno assistenza sanitaria o si trovano in condizioni economiche particolari da non poter disporre di risorse per usufruire di servizi sanitari adeguati (come ad esempio l’ortodonzia nei bambini), l’accoglienza dei soggetti che debbono svolgere i lavori socialmente utili ed i vari progetti che aiutano il reinserimento come l’orto sociale ed il supporto formativo ai ragazzi e giovani.
Cerchiamo di rendere partecipe del nostro cammino di servizio all’uomo fatto insieme alle Caritas parrocchiali, la Chiesa diocesana di cui siamo espressione e la comunità civile in cui siamo radicati. Perché tutti, Chiesa e territori diocesani, dovremo farci carico, anche in futuro, di nuove e inevitabili situazioni ed emergenze, favorendo tutti insieme un tessuto di fraternità, di solidarietà e di giustizia. Dalle situazioni di difficoltà e da ogni incontro con il volto dei poveri c’è sempre la possibilità di cambiare in positivo le cose: noi stessi, la nostra vita e le nostre comunità cristiane e civili.

Quali sono le principali problematiche con cui il centro si confronta attualmente?
Oltre alle problematiche legate alla povertà delle famiglie (pagamento di affitti e di bollette, ecc.) le principali problematiche attuali riguardano l’aumento delle richieste di alloggio sia delle famiglie che dei senza dimora, in particolare con l’approssimarsi della stagione invernale. La problematica dei senza dimora coinvolge l’amministrazione comunale che deve farsi carico di questa emergenza. In risposta a questa necessità, avvertita nel territorio di San Benedetto del Tronto, come da richiesta dell’assessorato è stata presentata al Comune una domanda di autorizzazione per l’utilizzo temporaneo del Polivalente, uno spazio interno alla Caritas, al fine di fornire ospitalità notturna. Questa soluzione è temporanea in attesa di soluzioni abitative alternative individuate da parte del Comune.
Tra i vari servizi che la nostra Caritas Diocesana svolge sta assumendo sempre un maggior rilievo l’accoglienza dei soggetti che debbono svolgere lavori di pubblica utilità. Sono infatti attive convenzioni con i tribunali di Ascoli Piceno e di Fermo, per lo svolgimento di tali lavori di pubblica utilità che coinvolgono 15 persone. Questi soggetti svolgono servizi presso la nostra struttura in sostituzione di determinate sanzioni stabilite dai tribunali competenti. Tale opportunità può favorire un percorso educativo e promuovere l’importanza del volontariato. Diversi soggetti proseguono la loro collaborazione con i nostri centri, una volta terminato il servizio sostitutivo, come volontari.

Ci sono progetti futuri concreti attualmente in fase di attuazione?
Attualmente sono in corso due progetti finanziati da Caritas Italiana con i fondi dell’8 per mille: uno relativo alla “povertà educativa” che prevede il coinvolgimento di alcune parrocchie della Diocesi nel supporto scolastico a bambini e ragazzi. L’obiettivo è quello di offrire supporto per migliorare il rendimento scolastico e nel contempo ascoltare i bisogni dei minori e delle loro famiglie.
L’altro progetto riguarda un “orto sociale” realizzato in un terreno posto vicino alla struttura della Caritas finalizzato all’inserimento lavorativo di persone con difficoltà. Tale progetto è già stato avviato con risultati positivi grazie ai tirocini formativi per alcune persone ad alla presenza di un tutor che supporta e aiuta questi “aspiranti” agricoltori.
Un progetto rilevante proposto da Caritas Italiana insieme alla Conferenza Episcopale Italiana è denominato “Mi fido di noi” e consiste nel microcredito rivolto a persone in condizioni di fragilità economica. Tale strumento è finalizzato a supportare spese mediche, scolastiche o di altra natura essenziale, promuovendo l’autonomia economica attraverso diverse iniziative.

Con quali finanziamenti realizzate i progetti e i servizi che offrite agli utenti richiedenti?
I progetti e i servizi offerti agli utenti vengono finanziati soprattutto attraverso i fondi derivanti dall’8 per mille della Chiesa Cattolica ed in parte da contribuzioni di enti pubblici e privati e dal contributo del 5 per mille.
Destinare fondi alla Caritas costituisce un contributo per assistere persone in difficoltà, sia a livello locale che internazionale.
Si auspica il sostegno della comunità attraverso tali azioni, in considerazione delle attuali problematiche legate alla povertà e del ruolo di supporto svolto dall’organizzazione in un periodo di crescente povertà tra le fasce più marginali della popolazione. Si richiede pertanto la collaborazione della comunità. Tale supporto può concretizzarsi in diverse modalità, quali la destinazione del 5 per mille o dell’8 per mille, oppure attraverso attività di volontariato. L’aiuto verso il prossimo in stato di necessità rappresenta un valore fondamentale.

L’organizzazione di un centro Caritas sottende un impegno gravoso e multiforme, sovente celato alla pubblica percezione. I volontari, articolati in diversi ruoli operativi e responsabili, elargiscono gratuitamente tempo e capacità professionali, dedicandosi al bene altrui con umiltà e disinteresse.
Tale abnegazione incarna i valori fondanti del Cristianesimo. Si manifesta così la rettitudine morale e l’attitudine alla solidarietà interpersonale, consapevolezza che la prosperità collettiva è ineluttabilmente vincolata al mutuo sostegno.

Ana Fron: