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Funerale, Vescovo Coccia: “Rendiamo grazie a Dio per averci donato padre Giuseppe Crocetti”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mercoledì 29 ottobre, alle ore 10:30, la chiesa dei Padri Sacramentini di San Benedetto del Tronto ha accolto la Celebrazione delle esequie di Padre Giuseppe Crocetti, presieduta dal Vescovo Piero Coccia. Alla funzione hanno concelebrato numerosi religiosi e sacerdoti della diocesi, in un’atmosfera di grande commozione.

“Saluto tutti voi qui presenti, i parenti di Padre Crocetti, gli amici, i confratelli e i sacerdoti che con me celebreranno questa funzione. Oggi i Padri Sacramentini sono provati da questa mancanza, ma anche tutti coloro che hanno amato e stimato Padre Crocetti sentono la sua assenza. È un dolore che non si abituano a vivere, ma oggi rendiamo grazie a Dio per averci donato una persona così speciale”, ha detto Mons. Coccia all’inizio della sua omelia.

Il vescovo ha poi continuato, ricordando le caratteristiche che più lo distinguevano: “Padre Giuseppe sapeva entrare nel cuore delle persone. Era un uomo di grande accoglienza, umiltà e saggezza. Con il suo sorriso trasmetteva serenità e fiducia, ed era capace di contagiare gli altri con il suo amore. Un uomo che aveva incontrato veramente Cristo, e che ha aiutato tanti a seguirlo. Costruttivo, intelligente, ma anche profondamente umano, ha formato generazioni di sacerdoti, religiosi, religiose e laici. La sua intuizione pionieristica ha dato vita alla Scuola di Formazione Teologica in Diocesi, anticipando di decenni il dibattito sulla formazione dei laici.”

Padre Crocetti non era solo un grande studioso della Sacra Scrittura, ma riusciva anche a trasmettere il suo entusiasmo a chiunque lo incontrasse. La sua professionalità, la sua dedizione e la sua meticolosità nel lavoro sono state una fonte di ispirazione per molti. Anche nei momenti in cui sembrava distante o distratto, in realtà stava scrutando i cuori delle persone che aveva davanti, creando legami profondi e accompagnando ognuno nel cammino della fede”, ha aggiunto Mons. Coccia.

A causa di impegni pastorali, il Vescovo Gianpiero Palmieri non ha potuto presiedere la celebrazione, ma ha voluto inviare un messaggio di cordoglio ai Padri Sacramentini e a tutta la Chiesa locale. Anche Don Gianluca Pelliccioni ha condiviso un ricordo personale di Padre Giuseppe, in particolare come fondatore della Scuola di Formazione Teologica diocesana. “Quando è venuto a mancare, aveva il Nuovo Testamento in greco aperto sul suo petto”, ha raccontato Don Gianluca, con commozione.

Padre Silvano Nicoli ha ricordato come Padre Crocetti stesse preparando un nuovo lavoro, ma che il Signore lo ha chiamato a sé prima che potesse realizzarlo. “Nonostante non potesse più sedersi per scrivere, Padre Giuseppe ha accettato con fede e serenità la sua condizione. Ora possiamo dire, con tutto il cuore, grazie a lui”, ha concluso Padre Silvano.

Biografia di Padre Giuseppe Crocetti

Nato il 25 gennaio 1929 a Roccafluvione (AP), in località Casaregnano, Padre Giuseppe Crocetti è stato un uomo di fede profonda e di grande intelligenza. Nel 1945 entra nel seminario dei Sacramentini a Ponteranica (BG), dove inizia il suo cammino religioso e sacerdotale, che prosegue a San Benedetto del Tronto. Il 29 settembre 1952 fa la professione religiosa perpetua e il 4 settembre 1955 viene ordinato sacerdote.

Dopo la sua ordinazione, si trasferisce a Roma per completare gli studi teologici, conseguendo il Dottorato in Teologia Biblica presso lo studio Biblico di Gerusalemme. Durante il suo percorso, Padre Crocetti si dedica all’insegnamento della Sacra Scrittura, prima a San Benedetto del Tronto e poi all’Istituto Teologico Abruzzese-Molisano. Nel 1974 fonda la Scuola di Formazione Teologica, anticipando i tempi nella formazione dei laici.

Oltre all’insegnamento, Padre Giuseppe è stato autore di articoli e libri sulla Sacra Scrittura, ma anche un instancabile ministro dell’Eucaristia e della Riconciliazione. Ha svolto per molti anni il ruolo di direttore dei laici dell’Aggregazione del Santissimo Sacramento ed è stato guida di numerosi pellegrinaggi in Terra Santa.

Patrizia Neroni: