“Per il dialogo interreligioso, il 7 ottobre e la guerra di Gaza sono uno spartiacque. C’è un prima e un poi”. Lo ha detto il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, intervenendo all’Incontro internazionale della Comunità di Sant’Egidio. “All’inizio della guerra ho detto che quello che è accaduto ha spazzato via anni di dialogo interreligioso. Adesso non la penso proprio più così, ho cambiato un po’parere, però ha concluso una fase. Non potremo più tornare a parlare come se nulla fosse accaduto”. “Noi per due anni, ancora adesso – ha raccontato il patriarca –, non riusciamo a incontrarci. Non siamo stati capaci di avere nessun incontro pubblico. Lo abbiamo fatto in privato, di nascosto, per non essere visti. Ma in pubblico non è stato possibile. E non siamo stati capaci neanche di intenderci. Ci sono persone con le quali abbiamo avuto tanti anni di relazioni, con le quali adesso non c’è più alcuna relazione. Vuol dire che questa guerra è uno spartiacque, ha segnato una ferita profonda nelle relazioni”.
“L’odio che si è scatenato – ha proseguito Pizzaballa – ci ha invaso, è entrato dentro le relazioni delle persone”. “Questi due anni non possono essere ignorati, ma non deve diventare nemmeno recriminazione, accusa l’uno contro l’altro. Bisogna partire dal fallimento che abbiamo sperimentato per superarlo, per andare oltre, per crescere nella comprensione reciproca”, è l’auspicio del cardinale. Ma per farlo, occorre anche “tenere presente i motivi per cui non ci siamo capiti.
E uno dei motivi è che tra di noi non abbiamo mai parlato delle cose che sono problematiche per evitare di avere problemi. Poi i problemi ci sono esposti in faccia”. Tra questi fattori problematici, Pizzaballa cita nel rapporto cristiani, cattolici e ebraismo, del ruolo dello Stato di Israele. “Insomma, dobbiamo ripartire, bisogna ripartire, ma ci vorrà molto tempo. Questa crisi di questi due anni ci deve servire non per bloccarci, ma per ripartire tenendo presente quello che ci è mancato. Non semplicemente per fare la lista degli aspetti negativi, ma per fare un salto”. Il cardinale ha quindi ricordato che “il dialogo interreligioso tra le fedi è tra l’altro uno dei 20-21 punti di Trump. C’è pertanto coscienza che se tu vuoi cambiare le prospettive, hai bisogno di cambiare la narrativa politica, ma anche religiosa”.
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Totalmente d'accordo con il Cardinale Pierbattista Pizzaballa.