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Caritas San Benedetto, lo Sportello Lavoro aiuta 14 persone a trovare occupazione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In Italia, il sistema Caritas è organizzato su tre livelli – nazionale, diocesano e parrocchiale – con una sede centrale a Roma. Le risorse economiche provengono principalmente da donazioni private e da enti pubblici o ecclesiastici. Profondamente radicata nel tessuto sociale del Paese, ogni Caritas opera in autonomia, sotto la guida di un Presidente e di un Direttore nominati dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Organizzazione senza scopo di lucro, la Caritas ha come obiettivo principale quello di rispondere ai bisogni delle persone più fragili e di promuovere “la testimonianza della carità nella comunità diocesana”. Accanto al sostegno materiale, svolge un’importante funzione pastorale, educativa e sociale, ispirata ai valori cristiani e fondata sul volontariato.

La realtà di San Benedetto del Tronto

Come in ogni diocesi italiana, anche quella di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto gestisce un centro Caritas che coordina servizi fondamentali: mensa, dormitorio, poliambulatorio, sportello di ascolto e orientamento al lavoro.
Il riferimento principale è il Vescovo Gianpiero Palmieri, mentre la gestione operativa è affidata al Direttore don Gianni Croci, che definisce le linee guida e le politiche di intervento.
Le attività sono svolte dalla Fondazione Caritas San Benedetto del Tronto, ente del Terzo Settore con personalità giuridica, guidato dal Vicepresidente Fernando Palestini e da un consiglio di amministrazione. Tra i membri figurano Nedo Tiburtini (tesoriere), dott. Carlo Di Biagio (responsabile del poliambulatorio), suor Vittoria e le suore della comunità “Piccolo Fiore di Betania”, impegnate nella gestione quotidiana dei servizi.
I fondi provenienti da privati e dall’8 per mille vengono destinati alla Diocesi e poi trasferiti alla Fondazione, che ne pianifica e realizza i progetti di sostegno.

L’impegno per il lavoro e l’inclusione sociale

Uno dei settori più rilevanti della Fondazione è quello dedicato al lavoro. Il responsabile, Marco Sprecacè, illustra i risultati ottenuti, in particolare nel progetto dei tirocini di inclusione sociale, attivato in base alla Legge Regionale 5/93 del 2018.
Grazie a questa iniziativa, persone con disabilità, fragilità sociali o linguistiche, e soggetti esclusi dal mercato del lavoro tradizionale possono avvicinarsi a un’occupazione stabile attraverso percorsi formativi e di accompagnamento personalizzati.

I servizi sul territorio e le difficoltà da superare

La Caritas diocesana di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto ha attivato numerosi sportelli di ascolto presso le parrocchie, gestiti da volontari appositamente formati. Qui vengono raccolte le richieste di aiuto, valutate le situazioni personali e avviati percorsi di autonomia.
Nel 2025, spiega Sprecacè, sono stati registrati 76 accessi diretti all’Ufficio Lavoro, ben 21 in più rispetto all’anno precedente. «Durante l’estate — aggiunge — riusciamo a collocare quasi tutti i richiedenti, grazie alle opportunità offerte dal turismo. Potremmo fare di più, se non fossimo frenati dalla burocrazia e da alcune norme troppo rigide».
Tra gli ostacoli principali c’è il requisito della residenza per ottenere la scheda professionale rilasciata dal Centro per l’Impiego, necessaria per molte mansioni. «Molti dei nostri utenti — prosegue — sono stranieri o persone senza fissa dimora: affidabili e volenterosi, ma esclusi da queste possibilità per motivi puramente formali».
Una burocrazia troppo complessa, sottolinea Sprecacè, rischia di compromettere il percorso di autonomia di chi cerca di ricostruirsi una vita. «Senza lavoro — conclude — è difficile ripartire: spesso si cade nella depressione o nell’alcolismo. Serve un cambiamento legislativo che apra davvero le porte all’inclusione».

Progetti futuri e collaborazione tra territori

La Caritas di San Benedetto del Tronto punta ora a potenziare i progetti di inserimento lavorativo, ampliando le opportunità e migliorando l’efficacia dei percorsi.
Grazie ai fondi dell’8 per mille, 14 persone hanno partecipato lo scorso anno ai tirocini sociali e, in seguito, sono riuscite a inserirsi stabilmente nel mondo del lavoro.
Tra le nuove iniziative in cantiere, spicca la collaborazione con la Caritas di Ascoli Piceno per la creazione di un “orto sociale” sostenibile: uno spazio dove coltivare prodotti destinati sia all’autoconsumo sia alla vendita in un piccolo mercato solidale interno alle strutture Caritas.

Un impegno corale che guarda al futuro

Nonostante le difficoltà e i limiti imposti dalle risorse e dalle normative, la Caritas di San Benedetto del Tronto continua a rappresentare un punto di riferimento per centinaia di persone in difficoltà.
Il lavoro sinergico tra volontari, istituzioni locali come il Comune di San Benedetto del Tronto, e donatori privati permette ogni giorno di offrire sostegno concreto e nuove prospettive di vita a chi ne ha più bisogno.
Proseguire sulla strada della solidarietà è l’unico modo per costruire una comunità più giusta e inclusiva. Come ricorda lo stesso Marco Sprecacè: «Bisogna tenere duro. I risultati arrivano, quando dietro c’è il cuore di tanti che credono davvero nel valore della carità».

Ana Fron: