Una folla composta e commossa ha riempito, ieri, mercoledì 22 ottobre, il Santuario della Madonna dei Lumi per dare l’ultimo saluto al Cardinale Edoardo Menichelli, pastore buono e guida spirituale che ha lasciato un segno profondo nelle Arcidiocesi di Chieti-Vasto, Ancona-Osimo e Camerino-San Severino Marche, sua terra d’origine. Alla celebrazione delle solenni esequie, presieduta da Mons. Nazzareno Marconi, presidente della Cem e vescovo di Macerata, hanno concelebrato Vescovi, tra cui il Vescovo Gianpiero Palmieri, sacerdoti, diaconi, religiosi, alla presenza di Autorità civili e militari, insieme a tantissimi fedeli, amici e concittadini che hanno voluto salutarlo con affetto e riconoscenza. In tanti si sono raccolti nel dolore e nella preghiera per onorare un pastore buono e una guida luminosa, che ha saputo accompagnare con sapienza e amore il cammino di tante comunità.
«La celebrazione delle solenni esequie del Cardinale Menichelli suscita nel nostro cuore sentimenti di dolore per la perdita di un grande Pastore – ha detto Mons. Angelo Spina durante l’omelia – ha lasciato un ricordo incancellabile di sapienza e guida spirituale e pastorale, i cui frutti sono ancora ben vivi e presenti nelle comunità cristiane delle Diocesi da lui guidate». Il dolore per la perdita si è unito a un profondo senso di riconoscenza al Signore per il dono del suo ministero episcopale, vissuto con fede, umanità e passione evangelica. Toccante il ricordo degli ultimi anni segnati dalla malattia, affrontata con fede, coraggio e abbandono fiducioso alla volontà di Dio. «Ha sperimentato la croce di una malattia devastante» – ha ricordato Mons. Angelo Spina – «sempre sorretto e accompagnato con amore e dedizione dai familiari, dai medici, dalle suore e dagli amici».
L’omelia ha ricordato con parole intense e commosse la figura del Cardinale, ponendo al centro la luce della speranza cristiana nella risurrezione, illuminata dal cero pasquale acceso accanto al feretro: «Ringraziamo il Signore per quanto ha operato nella sua vita. Davanti al feretro brilla la luce del cero pasquale, accesa nella notte della risurrezione, per ricordarci che la morte, qualsiasi morte, non è invincibile». Guidati dalle parole dell’apostolo Paolo, «Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti, e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo» (Cf 1 Cor 15,20-28), e «Fratelli, siamo convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi». (Cf 2 Cor 4,14-18), i fedeli sono stati invitati a guardare oltre il dolore, a contemplare la speranza della vita eterna, promessa a chi ama, crede e serve Cristo.
Il Vangelo del Buon Pastore ha offerto l’immagine più vera di Menichelli, che amava farsi chiamare semplicemente don Edoardo. «È stato un pastore in mezzo alla sua gente, un pastore “con l’odore delle pecore”, che ha voluto essere il collaboratore della gioia che nasce dall’incontro personale e salvifico con il Redentore», ha sottolineato Mons. Angelo Spina che ha ricordato anche il profondo amore del Cardinale per la Vergine Maria, parte essenziale della sua spiritualità. Nel cartiglio del suo stemma episcopale aveva voluto scrivere: “Sub lumine Matris” (“Sotto la luce della Madre”), affidando il suo ministero e la sua vita a Maria Santissima, che nel Santuario della Madonna dei Lumi ha pregato, celebrato e confidato come figlio tenero e devoto.
«La sua vita e il suo ministero di vescovo sono come un libro aperto da leggere e rileggere, la sua malattia e sofferenza di uomo sono testimonianza privilegiata del suo amore a Cristo e a noi tutti», ha affermato Mons. Angelo Spina, invitando tutti a custodire la memoria di Menichelli non solo con il cuore, ma anche come esempio di vita cristiana piena, generosa e fedele. Ora, come ha concluso l’omelia, «egli gode della pace serena e lieta nella Casa del Padre e siamo certi che Maria Santissima che lui ha pregato in questo santuario della Madonna dei Lumi e che ha amato quale figlio carissimo e tenerissimo, lo ha accolto e lo ha condotto per mano all’incontro con il suo Figlio Gesù, giudice e salvatore, misericordioso e fedele amico, dal quale potrà ricevere la corona di gloria riservata ai suoi eletti».
L’Arcivescovo di Ancona-Osimo ha letto anche il messaggio inviatogli da Mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, che ha voluto esprimere, a nome del Cardinale Presidente Matteo Maria Zuppi e a titolo personale, la partecipazione al lutto della comunità. «Desidero anche ricordare il suo competente impegno quale membro della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, e della Commissione episcopale per la famiglia, i giovani e la vita. Mi associo al suffragio per l’anima di questo nostro confratello defunto perché il Buon Pastore lo accolga nel suo regno di luce e di pace», ha scritto Mons. Giuseppe Baturi.
Ieri pomeriggio, alle ore 17, la salma è stata accolta nel Duomo di Ancona e, secondo le disposizioni testamentarie del Cardinale, è stata tumulata nella Cattedrale di San Ciriaco. Seguirà la deposizione nella Cripta delle Lacrime.