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FOTO Monsampolo del Tronto, Festa delle Luci, Don Patrizio Spina: “Essere luce sul cammino comune”

MONSAMPOLO DEL TRONTO – Sabato 18 ottobre, nei locali della parrocchia Maria Santissima Madre della Chiesa di Stella di Monsampolo del Tronto, si è svolto un evento di grande valore culturale e spirituale: la comunità indiana ha invitato tutti a partecipare alla celebrazione del Diwali, la tradizionale festa delle luci, simbolo della vittoria del bene sul male e della luce sull’oscurità.

L’invito è stato accolto con entusiasmo da numerosi cittadini e da rappresentanti di diverse fedi religiose. Per la Chiesa cattolica è intervenuto il vicario generale don Patrizio Spina, in rappresentanza del vescovo mons. Gianpiero Palmieri, impossibilitato a partecipare per altri impegni. Per la comunità islamica era presente l’Imam Mustapha Batzami, guida spirituale della prima comunità musulmana d’Abruzzo e del Centro di cultura islamica di Teramo. Il rappresentante della Chiesa ortodossa, Nicolae Simion, ha inviato un messaggio di saluto non potendo essere presente di persona.

L’evento è stato organizzato da Kairos, in collaborazione con Kronos, Associazione Colibrì e Sonia Bali, referente per l’Induismo in Abruzzo e Marche. Oltre a celebrare una delle più importanti festività indù, l’incontro è stato un’occasione per pregare insieme per la pace nel mondo. Presenti anche il sindaco di Monsampolo del Tronto, Massimo Narcisi, mentre il sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, ha inviato un videomessaggio di saluto.

Voci e riflessioni sulla pace

La promotrice dell’iniziativa, Sonia Bali, ha spiegato il significato della celebrazione: “Il Diwali è la festa della luce, simbolo della vittoria del bene sul male, della pace sulla violenza. Oggi siamo riuniti non solo per festeggiare, ma anche per pregare insieme per la pace. La preghiera interreligiosa è testimonianza di fratellanza e integrazione: la pace è responsabilità di tutti. Ringrazio quanti sono intervenuti e auspico che questo sia l’inizio di un lungo cammino comune.”

Don Patrizio Spina ha invitato i presenti a essere “luce sul cammino comune”: “Ognuno di noi è portatore di una luce che non è nostra, ma divina. Condividerla significa contribuire a illuminare il mondo intero.” Ha poi letto il passo evangelico della parabola della lampada, ricordando che “mettere la lampada sotto il moggio” è controproducente, perché la luce è fatta per essere condivisa.

L’Imam Mustapha Batzami ha sottolineato l’importanza della preghiera interreligiosa come strumento di integrazione: “Pregare insieme aiuta a conoscersi e a rispettarsi. Il mondo è come una casa comune, dove le nostre differenze devono convivere in armonia. Ringrazio chi si impegna nell’insegnamento dell’italiano agli stranieri: conoscere la lingua è il primo passo verso una vera integrazione.”

A nome della Chiesa Ortodossa, il signor Tudor ha espresso gratitudine per l’incontro: “Attraverso la preghiera comune possiamo raggiungere il dono della pace e creare legami di amicizia e solidarietà. Insieme si possono realizzare grandi obiettivi.”

La presidente dell’Azione Cattolica della parrocchia ha evidenziato la partecipazione dei più piccoli: “Molti bambini erano presenti oggi: conoscere e rispettare le diversità fin da piccoli aiuta a costruire un futuro di amicizia e pace.”

Arte e solidarietà

La responsabile artistica dell’Associazione Colibrì di Giulianova, Barbara, ha illustrato i progetti dell’associazione: “I lavori realizzati oggi serviranno a sostenere iniziative in Senegal e Congo, dove stiamo costruendo scuole, strutture sanitarie e pozzi. In questa occasione abbiamo disegnato una colomba che guarda un pavone: simboli rispettivamente della fede cattolica e di quella induista. È un messaggio di unità e collaborazione.”

A conclusione della giornata, Sonia Bali, a nome della comunità indiana, ha donato all’Associazione Colibrì una pagina scritta in sanscrito del Ramayana, uno dei testi sacri più importanti dell’induismo.

L’incontro si è chiuso in un clima di fratellanza, dialogo e speranza, confermando come la luce del Diwali possa diventare anche simbolo di unità e pace tra i popoli.

Patrizia Neroni: