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Terremoto nelle Filippine: 2,7 milioni di bambini non sono ancora tornati a scuola

A una settimana dal devastante sisma che ha colpito le Filippine centrali, Save the children denuncia una situazione drammatica: circa 2,7 milioni di bambini, pari al 10% degli studenti del Paese, non sono ancora tornati a scuola.

La paura delle migliaia di scosse di assestamento che continuano a scuotere la regione tiene lontani dalle aule migliaia di alunni, molti dei quali vivono in rifugi improvvisati. Oltre 2.200 scuole danneggiate, 1.800 aule inagibili e più di 200 strutture igienico-sanitarie compromesse nella sola provincia di Cebu. I bambini, traumatizzati, temono nuovi crolli e chiedono aiuto: alcuni hanno iniziato a mostrare cartelli con la scritta “Tubig” — “acqua” in tagalog — per segnalare la mancanza di risorse essenziali. “Il trauma è ancora vivo. Ogni volta che il terreno trema, ho di nuovo paura”, racconta Jade (è un nome di fantasia), 13 anni, che vive con la sua famiglia in una tenda. Save the Children ha già distribuito kit igienici e sta lavorando per garantire spazi sicuri dove i bambini possano tornare a studiare, giocare e sentirsi protetti. L’organizzazione è attiva sul campo con partner locali per fornire cibo, acqua e assistenza psicosociale. “Anche dopo il caos causato da un terremoto, l’apprendimento dei bambini non deve fermarsi”, ha dichiarato Faisah Ali, responsabile umanitario di Save the Children nelle Filippine. Save the Children è presente nel Paese dal 1981 con programmi dedicati a salute, nutrizione, istruzione e protezione dell’infanzia.

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