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La Mela Rosa dei Sibillini: un piccolo tesoro che profuma di Montedinove

Avvinamenti Gastronomici

MONTEDINOVE – Arroccato tra le dolci colline dell’entroterra marchigiano, quasi a sussurrare storie antiche al vento, sorge Montedinove. Un borgo di rara bellezza, dove il tempo sembra scorrere più lentamente, e dove la natura generosa regala un frutto prezioso e inconfondibile: la Mela Rosa dei Monti Sibillini. Più di un semplice prodotto agricolo, questa mela è un vero e proprio simbolo per Montedinove, un emblema di resilienza, di tradizione e di un legame indissolubile con la sua terra.
Definirla semplicemente “mela” sarebbe riduttivo. La Mela Rosa dei Sibillini è un’esperienza sensoriale unica. Le sue piccole dimensioni e la forma spesso irregolare raccontano di una crescita libera, non forzata, accarezzata dal sole e dalla brezza montana. La sua buccia, di un verde tenue screziato di un delicato rossore, quasi un timido rossore di primavera, prelude a una polpa compatta, croccante e sorprendentemente zuccherina, con un’acidità appena accennata che ne esalta la freschezza. Ma è il suo profumo intenso e aromatico, che ricorda i fiori di campo e le erbe di montagna, a renderla inconfondibile, un vero e proprio concentrato dell’aria pura dei Sibillini.
La storia di questa mela affonda le radici in un passato lontano, quando le varietà autoctone erano la spina dorsale dell’agricoltura locale. Coltivata tra i 400 e i 900 metri di altitudine, in un ambiente pedoclimatico unico, la Mela Rosa ha rappresentato per generazioni una fonte di sostentamento e un elemento identitario per la comunità di Montedinove. I suoi frutti venivano conservati con cura per affrontare i lunghi inverni, trasformati in dolci semplici e genuini, o semplicemente gustati al naturale, assaporando la purezza del loro sapore.
Tuttavia, con l’avvento di varietà più produttive e standardizzate, la Mela Rosa ha rischiato di scomparire, relegata ai margini di un’agricoltura sempre più orientata alla quantità. È qui che entra in gioco il Presidio Slow Food, un faro di speranza per la biodiversità e per i sapori autentici. Grazie all’impegno di alcuni agricoltori visionari e alla sensibilità del movimento Slow Food, la Mela Rosa dei Sibillini è stata riscoperta e valorizzata, riconoscendone l’unicità e l’importanza per il patrimonio agricolo e culturale del territorio.
Oggi, il Presidio Slow Food non è solo un marchio di qualità, ma un impegno concreto per preservare questo frutto prezioso, sostenendo i produttori che continuano a coltivarla con metodi tradizionali, rispettando i ritmi della natura e la specificità del terroir. Significa tutelare un paesaggio agrario fatto di piccoli appezzamenti, di alberi secolari e di una sapienza contadina tramandata di generazione in generazione.
Per Montedinove, la Mela Rosa è molto più di un prodotto tipico: è un simbolo di resilienza e di rinascita. Dopo le difficoltà e i cambiamenti che hanno segnato la storia di questo piccolo borgo, la riscoperta della Mela Rosa ha rappresentato un motivo di orgoglio e un’opportunità per valorizzare la propria identità e il proprio legame con la montagna. Non a caso, la mela rosa è diventata un elemento distintivo nelle iniziative locali, nelle sagre e nelle attività di promozione del territorio.
Assaporare una Mela Rosa dei Sibillini significa fare un viaggio nel cuore di Montedinove, respirare l’aria fresca dei suoi monti, immaginare la fatica e la passione degli agricoltori che la coltivano con cura. È un gesto semplice, ma carico di significato, un modo per sostenere la biodiversità, per premiare il lavoro artigianale e per riscoprire il gusto autentico di un frutto che racchiude in sé la storia e l’anima di un piccolo, ma prezioso, angolo delle Marche. Un invito a lasciarsi conquistare dalla sua semplicità e dalla sua fragranza inconfondibile, un piccolo tesoro che continua a profumare di futuro.

Stefano Nico: