GROTTAMMARE – “È solo l’amore che ci salva, e in questo caso l’amore di Pinocchio per suo padre.” Con queste parole Filippo Massacci, profondo cultore di storia locale, originario di Grottammare ma residente a San Benedetto del Tronto, ha introdotto il libro “Pinocchio nelle terre picene”, presentato domenica 5 ottobre al Teatro delle Energie di Grottammare.
A organizzare il progetto “Pinocchio” è stata l’associazione Paese Alto della cittadina rivierasca, che, su un’idea di Antonio Pignotti – attivo sul territorio e nell’associazionismo – nel 2022 ha accolto la proposta di “tradurre” il celebre best-seller di Collodi in tre dialetti locali: grottammarese, sambenedettese e ascolano.
“Tre dialetti, ma una sola terra”, ha sottolineato Adriana Ficcadenti, presidente dell’associazione Paese Alto. In sala erano presenti il sindaco di Grottammare Alessandro Rocchi, il sindaco di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo e, in rappresentanza del sindaco di Ascoli Piceno, il consigliere Patrizia Palanca. Tutti e tre gli amministratori hanno espresso apprezzamento per questa iniziativa, sottolineando l’importanza della conservazione dei dialetti come parte integrante della cultura e delle tradizioni locali, da tramandare alle nuove generazioni. È stato ribadito coralmente che il Piceno rappresenta un unicum, da vivere e valorizzare in modo fraterno e condiviso.
Il libro.
Molti hanno collaborato alla realizzazione del volume, offrendo il proprio contributo: dalle musiche ai testi della canzone che ha accompagnato l’apertura della presentazione. Ma soprattutto, durante l’evento aleggiava un sentimento di ricordo e di mestizia: il libro è infatti dedicato a Francesco Colella, artista sambenedettese ma grottammarese d’adozione, membro attivo dell’associazione Paese Alto, che aveva dato tanto e con generosità al progetto.
Dalle sagome colorate di Pinocchio, visibili nelle foto, ai disegni e all’entusiasmo profuso nella realizzazione di questo impegnativo lavoro, il suo spirito era ovunque presente. Sandro Ciarrocchi ha voluto ricordare il maestro Colella con un video, mentre l’amico Pierluigi Rausei, autore di numerosi libri, ne ha tracciato un affettuoso ritratto, non senza commozione.
Numerose le associazioni intervenute, provenienti dalle tre città rappresentate nei rispettivi dialetti, tutte unite nel ricordo dell’artista. Tre i lettori che hanno “tradotto” e letto il Pinocchio piceno: per Grottammare Clarita Baldoni, da sempre impegnata nella valorizzazione delle tradizioni; per San Benedetto del Tronto Giancarlo Brandimarte, Piero Di Salvatore e Lorenzo Nico; per Ascoli Piceno Pierpaolo Piccioni. Tutti profondi conoscitori dei dialetti locali e attivi nel volontariato.
All’ingresso erano esposti i bronzetti dell’artista Luciano Capriotti, in arte “CapriOtti”, romano ma molto presente nel Piceno. Il libro è stato approvato e sostenuto dalla Fondazione Collodi e dall’Accademia della Crusca. Gli illustratori sono Sabatino Polce per San Benedetto, Francesco Colella e Barbara Tomassini per Ascoli.
L’evento si è concluso in un clima familiare: dopo un momento di commozione nel ricordo del maestro Colella, Pinocchio è riuscito ancora una volta a risollevare gli animi, infondendo speranza e fiducia nel futuro.
I progetti futuri.
Tra le iniziative in cantiere dell’associazione, come ha annunciato Alessia Rivosecchi, figurano un audiolibro, una rappresentazione teatrale e nuove collaborazioni con le scuole dei tre Comuni coinvolti. L’intento è anche quello di aprirsi ad altre associazioni del Piceno, per creare una rete di collaborazione unitaria: un progetto che promette di essere davvero meraviglioso.