X

Striscia di Gaza, “un inferno per le bambine tra violenza sessuale e matrimoni forzati”

Si stima che dal 7 ottobre 2023 quasi 7 vittime su 10 a Gaza, sono donne, bambine e ragazze. Sarebbero oltre 38mila quelle che hanno perso la vita.

UnWomen calcola che più di 78mila sono rimaste ferite mentre 1 milione sono vittime di sfollamenti forzati. Molte di queste donne cercano rifugio in case abbandonate o cliniche distrutte, o sono costrette a dormire all’aperto, con il rischio di violenze, abusi, malattie e infezioni. I casi di violenza di genere sono in aumento: quasi il 40% degli episodi segnalati ha riguardato minorenni e, in un terzo dei casi, bambine sotto gli 11 anni. La denuncia arriva dall’organizzazione umanitaria Terre des Hommes Italia, che, in occasione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, presenterà il 6 ottobre a Roma il Dossier indifesa 2025 “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”.
“La situazione nella Striscia di Gaza ha assunto proporzioni intollerabili, da due anni siamo a fianco della popolazione palestinese e continuiamo a invocare il cessate il fuoco immediato e l’accesso degli aiuti umanitari. Oggi però vogliamo soffermare la nostra attenzione sulle bambine e sulle ragazze che stanno pagando un prezzo altissimo”, spiega Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes Italia. “Violenze sessuali, matrimoni forzati, privazioni estreme come l’accesso all’acqua, all’igiene e alle cure mediche. La loro dignità viene erosa giorno dopo giorno. I corpi di queste giovanissime sono diventati un altro campo di battaglia e l’impegno che abbiamo preso 14 anni fa con la campagna indifesa ci impone di denunciare e agire. Proteggerle è un dovere, non possiamo abbandonare la popolazione di Gaza, stiamo compromettendo la possibilità stessa di un domani diverso per l’intera regione”.
Dall’ottobre 2023 il dramma non si limita alla violenza diretta: secondo recenti rilevazioni, il 71% delle ragazze dichiara di subire crescenti pressioni a sposarsi prima dei 18 anni come mezzo per aiutare la famiglia a far fronte alle spese. La scarsità d’acqua aggrava ulteriormente la condizioni: circa 700mila donne e ragazze in età fertile non dispongono nemmeno di acqua pulita, di sapone né della privacy necessaria a gestire il ciclo mestruale.
“Solo nelle ultime settimane – spiega Miriam Ambrosini, Delegata per Terre des Hommes per Palestina Libano e Iraq -, a Gaza City sono state colpite 4 cliniche del nostro partner Palestinian Medical Relief Society. Erano tra gli ultimi centri sanitari ancora attivi che garantivano cure primarie, assistenza materno-infantile e supporto psicologico. Siamo davanti a gravi e ripetute violazioni del diritto internazionale. Chiediamo ai governi italiano ed europei di fare quanto in loro potere per assicurare i responsabili alla giustizia attraverso tribunali internazionali e meccanismi legali; garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario e adottare misure adeguate a porre fine agli attacchi continui di Israele contro i civili, le strutture sanitarie e le infrastrutture vitali”.

Categories: Notizie dal mondo
Redazione: