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In arrivo in Italia 38 studenti di Gaza

(Foto ANSA/SIR)

Di Daniele Rocchi

“Aspettavo questo momento da mesi e con me lo aspettavano gli studenti, i docenti e i rettori delle università italiane. Da tempo seguo il progetto Iupals (Italian Universities for Palestine Students) che riunisce la Conferenza dei Rettori delle Università italiane, con il coordinamento del Rettore dell’università di Perugia, professor Maurizio Oliviero, impegnati a dare un concreto aiuto agli studenti palestinesi attraverso borse di studio”. Con queste parole, rilasciate al Sir, padre Ibrahim Faltas, direttore delle 18 scuole della Custodia di Terra Santa, saluta i 38 studenti di Gaza in arrivo in Italia nell’ambito del progetto Iupals, coordinato dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) e condiviso con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero dell’Università e della Ricerca. Il progetto, infatti, prevede l’erogazione di borse di studio dedicate a studenti e studentesse palestinesi residenti nei Territori Palestinesi interessati a frequentare un ciclo completo di studi universitari in una università italiana aderente al progetto.

Tra malinconia e speranza. “Inizialmente – spiega padre Ibrahim – le borse di studio offerte erano150, presto aumentate a 220 per l’alto numero di domande arrivate: solo da Gaza circa 14.000 ragazzi chiedevano di poter essere accolti dalle università italiane e fra questi sono stati selezionati 220 studenti e presto saranno selezionati altri dalla Cisgiordania. Con un velo di malinconia e una luce di speranza negli occhi, trentotto ragazzi hanno lasciato a Gaza genitori, fratelli, la propria terra distrutta e oltraggiata”. Gli studenti sono riusciti ad arrivare in Giordania dove hanno trovato il prof. Oliviero ad accoglierli e già questa mattina li sta accompagnando in Italia “per una nuova e più serena fase della loro vita”. “Seguiamo questo progetto da qualche anno – racconta il frate francescano – e insieme al Rettore Oliviero, da sempre impegnato e coinvolto nei progetti di cooperazione nell’ambito della formazione universitaria, siamo grati al governo e al popolo italiano, al Console e ai funzionari del Consolato italiano a Gerusalemme, alla Conferenza dei Rettori delle Università italiane, all’Ambasciatore italiano in Giordania, Luciano Pezzotti per aver aiutato il sogno di questi ragazzi. Trentotto ragazzi sono una parte dei 220 studenti di Gaza e di altri che arriveranno dalla Cisgiordania per costruire il loro futuro in Italia. Non sono tutti i ragazzi che vorremmo aiutare a formarsi per poter essere gli uomini e le donne del futuro dello Stato palestinese. Un futuro che mi auguro sia un futuro di pace per loro stessi e per il benessere e la dignità del popolo a cui appartengono”.

Cultura della pace. “La nostra missione – sottolinea padre Faltas – ha uno scopo preciso: la pace possibile è frutto di crescita e di sviluppo, di dialogo e di mediazione, di una cultura della pace costante e continua. Le nostre scuole della Custodia di Terra Santa aiutano i ragazzi di ogni credo religioso e di ogni nazionalità a sentirsi cittadini di un mondo che vuole pace, verità e giustizia. La nostra presenza francescana aiuta, nel nome del Santo della pace, a riconoscersi in questi valori. Nel doloroso momento storico che l’umanità sta affrontando e che ha portato alla Terra Santa ancora lutti e distruzione – conclude – la luce negli occhi di questi ragazzi e il sorriso di chi può essere di aiuto è la vera speranza che non delude”.

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