ASCOLI PICENO – Si è tenuta ieri, Mercoledì 1 Ottobre 2025, alle ore 10:00, presso la Sala dei Savi del Palazzo dei Capitani del Popolo in Ascoli Piceno, la presentazione del Rendiconto Sociale 2024 dell’INPS relativo alla provincia di Ascoli Piceno, un’iniziativa che porta la firma della Direzione Provinciale INPS e del Comitato Provinciale INPS.
Presenti i vertici dei due Uffici: la dott.ssa Ede Talanga, presidente del Comitato Provinciale INPS, che ha fatto il discorso introduttivo; il dott. Simone Catini, direttore INPS Ascoli Piceno, che ha illustrato il documento; la dott.ssa Valiana Fioravanti, segretaria del Comitato Provinciale INPS, che ha condotto l’incontro.
Il consesso ha registrato inoltre la partecipazione di due illustri ospiti: il prof. Guido Luigi Canavesi, docente presso l’Università degli Studi di Macerata, il quale ha parlato della riforma dell’invalidità civile che entrerà in vigore nel 2027 e del nuovo ruolo dell’INPS, e il prof. Gian Luca Gregori, rettore dell’Università Politecnica delle Marche, il quale ha affrontato il tema dell’intelligenza artificiale e dei suoi vasti campi di applicazione.
Presenti altresì Sante Copponi, prefetto della Provincia di Ascoli Piceno, Alessandro Bono, presidente del Consiglio Comunale di Ascoli Piceno, e Tiziana Mosca, presidente del Comitato Regionale INPS Marche.
Analisi sociodemografica e finanziaria: i due volti del territorio
Queste le parole che il direttore Catini ha rilasciato ai nostri microfoni: “Quello di ieri è stato l’appuntamento, che ormai possiamo definire tradizionale, in cui presentiamo al territorio i risultati delle attività che la sede INPS compie sul territorio, consapevoli del fatto che l’istituto svolga un ruolo davvero importante di tenuta a livello sociale. Nel nostro incontro abbiamo analizzato prima di tutto le dinamiche sociodemografiche, che sono la premessa indiscutibile per l’analisi finanziaria. Non si possono guardare i dati delle prestazioni che il nostro istituto eroga, senza tener conto delle peculiarità della popolazione a cui si rivolge: ogni sistema finanziario, infatti, ha un suo obiettivo di sostenibilità di medio periodo, quindi, anche se i dati sociodemografici non sono di nostra stretta competenza, tuttavia influenzano le nostre attività ed il nostro agire sul territorio, quindi da essi non possiamo prescindere. Pensiamo, ad esempio, alle pensioni o agli ammortizzatori sociali: è proprio dai dati sociodemografici che si coglie la differenza tra un territorio e l’altro. Al di là degli slogan o delle facili formule riassuntive che spesso si leggono nei titoli di giornale, i dati in concreto sono quelli”.
I dati emergenti del rendiconto sociale 2024 Inps
Nel merito del rendiconto sociale 2024, il direttore provinciale INPS ha affermato: “Alcuni dati sono positivi. Tra questi sicuramente spicca il tasso di disoccupazione della provincia di Ascoli Piceno che si attesta al 3,7%, un valore eccezionale, sia perché inferiore alla media nazionale, sia perché non c’è neanche quel margine fisiologico di persone disoccupate che in genere costituiscono il 5-6% della popolazione. Il dato negativo, invece, è quello riguardante la retribuzione media, che è inferiore a quella nazionale sia per gli uomini che per le donne. Emerge poi il dato di genere per quanto riguarda il part-time: il 48% dei contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato relativi alle donne sono part-time, mentre soltanto il 13% lo è per gli uomini. Sono valori in linea con quelli nazionali, ma si tratta di una forbice notevole sulla quale bisogna lavorare”.
Questi i dati nel dettaglio.
In particolare, gli ultimi dati confermano un calo della popolazione residente con un saldo demografico di -753, determinato da un saldo naturale (la differenza fra nascite e decessi) pari a -1.222 persone, non compensato dal saldo migratorio positivo (differenza tra immigrati e emigrati) che registra un +469. L’incidenza dei nuovi immigrati da altri Paesi sul totale della popolazione, pari a 0,4%, è inferiore alla media regionale (0,5%) e in linea a quella nazionale (0,4%).
Per quanto riguarda il mercato del lavoro il quadro è articolato. Nel 2024 il saldo assunzioni/cessazioni nella provincia è positivo, con 35.026 nuove assunzioni e 34.057 cessazioni. Più nel dettaglio, rispetto al 2023 sono diminuite le assunzioni a tempo indeterminato, passando da 4.746 nel 2023 a 4.535 nel 2024, mentre sono aumentati i contratti a tempo determinato, che passano da 13.677 a 13.868. Aumentano le assunzioni con contratto a tempo parziale che passano da 13.298 a 13.503. Il tasso di occupazione è aumentato, passando da 67,2% a 69,9%, mentre diminuisce la disoccupazione che passa da 4,3% a 3,7%. La percentuale degli inattivi è diminuita, passando da 29,6% a 27,3%, inferiore alla media regionale (29,1%) e a quella nazionale (33,4%). Il ricorso alle prestazioni di disoccupazione per cessazione dei rapporti di lavoro nel 2024 risulta 12.674, mentre il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni è pari 330.649 ore. Complessivamente, i beneficiari di ammortizzatori sociali per sospensione di rapporto di lavoro nel 2024 sono 2.632.
La retribuzione dei lavoratori nel settore privato è pari a 94,2 euro medi giornalieri per i maschi, inferiore alla media nazionale, che è pari a 107,5 euro, ed a 70,0 per le femmine, inferiore a quella nazionale, che è di 79,8 euro.
I pensionati della Provincia sono 59.173, di cui 28.402 maschi e 30.771 femmine. I titolari di assegno sociale sono 2.598 e i titolari di assegno di accompagnamento e pensione invalidità civile sono 14.146.
L’importo medio delle pensioni vigenti nella Provincia risulta inferiore rispetto al dato nazionale sia per i maschi che per le femmine per quanto concerne la quasi totalità delle gestioni.
Nel 2024, nella Provincia di Ascoli Piceno sono state liquidate 3.500 pensioni previdenziali, in aumento rispetto al dato registrato nel 2023 (3.474). Le prestazioni pensionistiche assistenziali vigenti nel 2024 sono state 12.096 indennità di accompagnamento e 3.880 prestazioni di invalidità civile.
Per quanto concerne le pensioni anticipate, si riduce nettamente il numero dei beneficiari di opzione donna e delle quote (da ultimo Quota 103 con il ricalcolo contributivo).
Nel corso del 2024 sono state accolte 1.281 domande di Assegno di Inclusione e 156 domande di Sostegno per la Formazione ed il Lavoro, dato inferiore rispetto al numero di prestazioni per reddito e pensione di cittadinanza erogati nel 2022, pari a 1.688.
I dati del Rendiconto confermano una perdurante disparità di genere anche nella Provincia di Ascoli Piceno, in particolare per quanto attiene i livelli occupazionali, che vedono per le donne un minor numero di assunzioni sia a tempo indeterminato che a tempo determinato. Lo stesso scenario si evince relativamente ai livelli retributivi.
Sul fronte delle entrate contributive, nel 2024 si registra un leggero incremento, pari al 3,32%, rispetto all’anno precedente, superiore al dato nazionale, che è pari al 3,28%.
Per quanto riguarda le riscossioni da recupero crediti in fase amministrativa da aziende con dipendenti si evince un aumento rispetto al dato registrato nel 2023, passando da 28.391.621,11 nel 2023 a 33.731.863,87 nel 2024. Il dato relativo alla riscossione coattiva (attraverso l’Agenzia delle Entrate) risulta inferiore rispetto all’anno precedente, passando da 13,4 milioni a 12,9 milioni.
Il numero delle ispezioni effettuate dall’Inps nella Provincia è in calo, passando da 99 nel 2023 a 88 del 2024.
Cala rispetto alle annualità precedenti, il numero di DURC irregolari (13,2% rispetto al 16,2% nazionale).
Complessivamente, i dati che riguardano la qualità del servizio dell’Istituto nella Provincia di Ascoli Piceno relativamente ai tempi di attesa per l’erogazione delle principali prestazioni mostrano un andamento tendenzialmente positivo. Si riducono i tempi medi per le visite di invalidità civile, che passano dai 141 giorni del 2023 ai 111 giorni del 2024. Nel dettaglio, si riducono i tempi per la gestione della fase amministrativa, giunti a soli 16 giorni.
Un approccio allargato all’intelligenza artificiale: quali possibili prospettive
Il rettore Gregori, ai nostri microfoni, ha affermato: “Credo che l’approccio portato avanti dalla Direzione Provinciale INPS e dal Comitato Provinciale INPS, sia proprio quello giusto, perché, se non incominciamo a considerare l’andamento demografico e i flussi migratori in relazione al pagamento delle pensioni, rischiamo di avere un sistema che non avrà sostenibilità. È una prospettiva corretta quella di non andare solo a vedere quante pensioni si eroghino ed i relativi importi, bensì andare a verificare dal punto di vista demografico chi dovrà sostenere questo sistema. Non dimentichiamoci che il sistema pensionistico attuale è un sistema che acuisce il conflitto generazionale. Abbiamo infatti una generazione che sta prendendo una pensione per la quale non ha versato quanto sta ricevendo, mentre in futuro avremo dei giovani che faranno molta fatica ad avere una pensione. Mi pare che questo sia un dato da prendere in seria considerazione”.
In merito al suo intervento sull’intelligenza artificiale, infine, ha auspicato la realizzazione di un progetto che coinvolga anche l’INPS: “Molto spesso si ha dell’intelligenza artificiale l’idea di uno strumento complicato che può essere rivolto solo ai tecnici, mentre non si comprende che le possibilità applicative possono essere veramente ampissime. Quello che abbiamo fatto noi, come Università, è stato proprio dimostrare, a partire dalla sanità, che i campi di applicazione dell’intelligenza artificiale possono essere molteplici. Non a caso abbiamo creato un grande centro interdipartimentale sull’intelligenza artificiale e lo abbiamo applicato alla sanità, coniugando la medicina e la chirurgia tradizionali all’ingegneria. Ma abbiamo fatto la stessa cosa nell’economia, nell’agricoltura, nel settore dei beni culturali e nelle scienze in generale. L’intelligenza artificiale può essere utilizzata anche dall’INPS, la quale potrebbe raccogliere ed analizzare tantissime informazioni in tempi molto più rapidi”.