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Padre Felice Sciannameo è tornato alla Casa del Padre: il missionario che ha donato la vita all’Uganda, conosciuto anche nelle Diocesi del Piceno

Di Bianca Bruni

DIOCESI Padre Felice Sciannameo, missionario in Uganda per oltre vent’anni, è tornato alla Casa del Padre il 21 maggio 2025. Fedele alla sua volontà, è stato sepolto a Kalule, un villaggio a circa 50 km da Kampala, la capitale, dove ha lasciato un’eredità straordinaria di fede, solidarietà e opere concrete.

A Kalule, Padre Felice ha realizzato un grande complesso missionario composto da un ospedale, una casa per medici e infermieri, una chiesa con canonica, una scuola, una modesta abitazione per sacerdoti anziani, una piccola casa per sé e un convento delle Suore del Sacro Cuore Immacolato di Maria, che ancora oggi gestiscono tutte queste strutture. Un’opera immensa, frutto del sostegno di tanti benefattori e del suo instancabile impegno, che ha dato lavoro a molte persone e speranza a chi vive nelle zone più povere del mondo.

Padre Felice tornava regolarmente nella sua diocesi di origine per incontrare sostenitori e amici della sua associazione Famiglia d’Africa Onlus, fondata per continuare e ampliare i suoi progetti in Uganda.

Il viaggio in Uganda per il suo ultimo saluto

Dal 1° al 6 settembre una delegazione italiana di Famiglia d’Africa ha accompagnato le ceneri del missionario nella sua terra amata. Facevano parte del gruppo suo fratello Donato Sciannameo, il nipote Domenico Condito (nominato da Padre Felice nuovo presidente dell’associazione), il vicepresidente Giovanni Pandolfo con la moglie Paola Russo, e Bianca Bruni.

Accolti dalle suore all’aeroporto di Entebbe, la delegazione ha partecipato a una veglia di preghiera nell’orfanotrofio Comboni House di Bbiina, voluto e costruito da Padre Felice. Qui bambini, ex ospiti, famiglie e amici hanno vegliato in preghiera fino al pomeriggio, quando si è svolta la prima celebrazione liturgica nella vicina chiesa parrocchiale.

Il giorno successivo le ceneri sono state portate a Kalule, dove, accanto alla chiesa parrocchiale costruita dal missionario, si è svolta una solenne cerimonia funebre presieduta dall’arcivescovo di Kampala, mons. Paul Ssemogerere, e dal vescovo di Kasana-Luwero, mons. Lawrence Musaka, insieme a numerosi sacerdoti. Il coro e le toccanti testimonianze hanno reso il rito un momento indimenticabile di fede e gratitudine.

Le opere da completare e il futuro della missione

Il giorno seguente la delegazione, insieme al vescovo Musaka, ha visitato l’ultima opera incompiuta di Padre Felice: il Santuario dedicato a Maria Regina della Pace di Medjugorje a Kankoole, con la futura casa parrocchiale annessa. In quell’occasione, Donato Sciannameo ha rinnovato l’impegno preso con il fratello: portare a termine il progetto, con l’aiuto di tutti i benefattori.

Famiglia d’Africa continuerà a sostenere i bambini dell’orfanotrofio e i piccoli figli delle detenute del carcere femminile di Luzira. Proprio lì Padre Felice aveva fatto costruire una residenza per permettere alle madri di trascorrere momenti con i propri bambini, nonostante la detenzione.

Un’eredità di amore e speranza

Le opere di Padre Felice sono numerose, ma il suo cuore apparteneva soprattutto ai bambini, “il futuro dell’Uganda”, come amava ripetere. Con la forza della fede e il sostegno di quanti vorranno continuare il suo sogno, il missionario continuerà a vivere nelle opere che ha fondato e nello sguardo dei più piccoli che tanto ha amato.

Redazione: