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Contrasto alle mafie e alla corruzione, Libera Marche presenta un manifesto per una politica etica

MARCHE – “Chi si candida a ricoprire un ruolo politico a livello regionale deve essere non solo una persona di  specchiata onestà, ma anche competente e responsabile. La politica, intesa come servizio, deve essere  autorevole, credibile e responsabile agli occhi delle cittadine e dei cittadini. Deve sapere analizzare i  problemi e proporre delle soluzioni concrete. Questa consapevolezza è necessaria se si vogliono  concretamente contrastare possibili condizionamenti mafiosi e corruttivi che, se incontrano una  politica debole o una politica che mira a vincere a tutti i costi, non guardando da chi e per quali  motivi arriva il sostegno, agiscono per inquinare il confronto democratico al fine di asservirlo  all’interesse di pochi e a logiche di sopraffazione e predazione dei beni comuni. “Libera Marche”  lancia un manifesto per una politica etica per prevenire e contrastare le mafie e la corruzione rivolto ai  partiti e movimenti in vista delle prossime elezioni regionali  

“E’ urgente oggi – si legge del manifesto – una Politica che include, che mette al centro della propria  visione i minori e i giovani, la natura e l’ambiente, il lavoro sicuro e dignitoso, la buona economia e la  finanza solidale, e la responsabilità etica, per costruire un futuro rigenerante che tuteli e valorizzi i  beni comuni e città vivibili e accoglienti; una Politica che non promette ma agisce con coerenza e  richiede una forte e chiara rottura con le organizzazioni mafiose e criminali e con tutte le condotte  corruttive; una Politica che promuove percorsi intergenerazionali, di memoria condivisa, attraverso  un’azione educativa e formativa costante, con maggiore sguardo rivolto alle periferie ed ai contesti  marginali”.  

“Partendo da queste premesse – scrive nella nota Libera Marche – proponiamo alcuni punti per i  programmi dei candidati, con richieste di impegni concreti e verificabili: non un’agenda esaustiva, ma  alcuni aspetti per noi molto importanti”.  

Piena attuazione della Legge Regionale 07 agosto 2017, n. 27 “Norme per la promozione della  cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”. Si chiede ai futuri amministratori politici di  dare gambe alla Legge Regionale in particolare: facendo funzionare la Consulta regionale per la  legalità e la cittadinanza responsabile che deve esercitare anche funzioni di Osservatorio (art. 3);  promuovere iniziative per la promozione della cultura della legalità e la trasparenza in particolar modo  a sostegno delle scuole e dell’Università per l’educazione alla legalità (art. 8); favorire politiche di  sostegno delle vittime dei reati di stampo mafioso e dell’usura e racket (artt. 13 e 14).  

Trasparenza e prevenzione della corruzione. Si chiede ai futuri amministratori politici un impegno  concreto e verificabile nella prevenzione della corruzione, affinché i piani anticorruzione degli enti 

locali diventino strumenti efficaci di trasparenza, responsabilità e buongoverno anziché un mero  adempimento burocratico. Inoltre è necessario assicurare trasparenza, partecipazione e pratiche di  monitoraggio civico; favorire l’accesso agli atti e a promuovere l’utilizzo di strumenti e linguaggi che  consentano alle cittadine e ai cittadini di poter conoscere e comprendere con facilità i contenuti e le  motivazioni delle scelte politico-amministrative assunte.  

Riutilizzo sociale dei beni confiscati. Si chiede ai futuri amministratori politici di: attuare l’art. 12 della  Legge Regionale 07 agosto 2017, n. 27 “Norme per la promozione della cultura della legalità e della  cittadinanza responsabile” che prevede la concessione di contributi agli enti locali per il risanamento e  favorire il riutilizzo dei beni confiscati; attivarsi nella consultazione delle banche dati dell’Agenzia  nazionale; prevedere forme di progettazione partecipata con le realtà sociali e percorsi di memoria  con l’intitolazione dei beni alle vittime innocenti delle mafie.  

Contrasto al gioco d’azzardo patologico. Si chiede ai futuri amministratori politici di affrontare il  problema delle dipendenze e del disagio sociale prodotti, specie nelle fasce più deboli della  popolazione, dalla pratica patologica del gioco d’azzardo, rivedendo le modifiche votate a  maggioranza il 25-07-2023 della legge regionale 3, del 7 febbraio 2017. Si chiede di: aggiornare e  tenere sotto controllo le statistiche sul numero di apparecchi, consumi e spesa nel territorio; adottare  regolamenti e ordinanze che vincolino in modo più rigoroso: l’individuazione dei luoghi sensibili; la  determinazione delle distanze minime dai luoghi sensibili delle sale adibite al gioco d’azzardo; i limiti  di orario di apertura delle sale adibite al gioco d’azzardo e dell’accensione degli apparecchi negli  esercizi commerciali.  

Attenzione costante alla ricostruzione post-terremoto. Sono passati quasi nove anni dal terremoto che  ha colpito una parte consistente della Regione Marche e i passi della ricostruzione pubblica sembrano  ancora insufficienti. Per questo si chiede ai futuri amministratori: di monitorare e aggiornare  costantemente i territori sulla situazione della ricostruzione; di chiedere che i dati messi a  disposizione della struttura commissariale siano disponibili a tutti a norma di legge; di non abbassare  la vigilanza sulle possibili infiltrazioni di stampo mafioso nei cantieri della ricostruzione.  

Diritti sociali, welfare di comunità e inclusione sociale ed educativa. Libera Marche conclude con il  bisogno di un welfare di comunità capace di rigenerare i territori e ridurre le ingiustizie sociali e  ambientali. Per questo si chiede ai futuri amministratori politici un impegno concreto e verificabile per:  garantire la partecipazione e il coinvolgimento attivo degli enti del terzo settore e delle reti sociali  nell’esercizio delle proprie funzioni di co-programmazione e co-progettazione degli interventi e dei  servizi nei settori di attività di interesse generale; incrementare percorsi di inclusione giovanile,  attraverso l’utilizzo e l’accessibilità agli spazi pubblici di aggregazione, sport, studio e attività in  collegamento tra la scuola ed il territorio.

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