Dopo due anni di assenza, il 13 settembre scorso l’immagine lignea del Cristo Flagellato è tornata al suo posto, nel Santuario della Flagellazione a Gerusalemme. La statua, donata da una comunità di Barcellona, era stata gravemente danneggiata il 2 febbraio 2023, quando un estremista religioso irruppe nella chiesa, abbatté con violenza la scultura e ne deturpò il volto. L’attacco, riferisce la Custodia di Terra Santa, si inseriva in una catena di episodi di odio religioso che da settimane colpivano luoghi e simboli cristiani in Israele. Il Vicario della Custodia di Terra Santa, padre Ulise Zarza, ha presieduto i Primi Vespri dell’Esaltazione della Santa Croce. Il restauro, affidato al restauratore spagnolo Pedro Escudero, è durato due mesi. Escudero ha ricostruito le parti mancanti, consolidato le gambe spezzate e ridato luce ai colori originali, fino alla verniciatura finale. In questo modo, dicono dalla Custodia, “è stata restituita dignità a un’immagine ferita da un atto sacrilego”. Il ritorno della statua è stato reso possibile anche grazie al sostegno dei benefattori, come le famiglie dell’Istituto Zaccaria di Milano, che hanno contribuito a coprire le spese del restauro. L’autore dell’atto vandalico, dichiarato incapace di intendere e di volere, è stato rimpatriato negli Stati Uniti senza che potesse rispondere legalmente del gesto; così, il peso economico e morale del recupero è rimasto interamente nelle mani della Custodia di Terra Santa.

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