Giusy Traini

MONTEPRANDONEGiusy Traini, giovane atleta di 21 anni dell’ASD Roller Cento, ha recentemente conquistato la medaglia d’oro nella categoria Adult A – specialità inline ai Campionati Nazionali AICS di Misano Adriatico. Un risultato prestigioso che premia il suo impegno e dà lustro a una delle società storiche del pattinaggio artistico locale. L’abbiamo incontrata per farci raccontare qualcosa di più su di lei, sul suo percorso sportivo e sulle emozioni vissute durante questa importante competizione.

Che emozione ha provato nel vincere la medaglia d’oro ai Campionati Nazionali AICS?
Vincere una gara è un’esperienza intensa, che suscita emozioni forti: gioia, sollievo, orgoglio per sé stessi e tanta gratitudine verso le allenatrici, la società, la famiglia e gli amici. In quel momento si realizza che tutti i sacrifici fatti hanno avuto un senso.

Com’è andata la gara? Si aspettava di salire sul gradino più alto del podio?
Ogni gara è a sé e il risultato non è mai scontato. Credo che l’importante sia fare le cose al meglio, cercando sempre di superarsi rispetto alle gare precedenti.

Quando e come ha iniziato a praticare pattinaggio artistico? È stata una passione nata da piccola?
Ho iniziato questo sport all’età di sei anni, grazie ai miei genitori che, per il mio compleanno, decisero di regalarmi l’iscrizione a un corso. Fin da bambina amavo pattinare sul ghiaccio, ma nella mia zona non c’erano piste disponibili. Così mi sono avvicinata al pattinaggio artistico a rotelle.

Ha sempre pattinato nella specialità inline, oppure ha provato anche altre discipline?
No, non ho iniziato subito con la specialità inline. Ho praticato il pattinaggio artistico con il tradizionale pattino a quattro ruote per dodici anni. Durante la quarantena, mi sono imbattuta sui social in alcuni video di questa disciplina, che allora non conoscevo: viene usata anche da chi pattina sul ghiaccio nei periodi in cui le piste non sono disponibili. Nel 2022 ho deciso di provarla, grazie a un regalo ricevuto da mia zia Tiziana: un paio di pattini inline. Me ne sono appassionata da subito e oggi sono felice di aver intrapreso questa nuova strada.

A 21 anni ha già raggiunto un traguardo importante: quanto tempo dedica ogni settimana agli allenamenti?
Gli impegni variano, quindi non riesco sempre ad avere una routine fissa, ma in media mi alleno quattro volte a settimana, per circa due ore a sessione.

Cosa rappresenta per lei far parte dell’ASD Roller Cento?
Far parte dell’ASD Roller Cento per me è un grande onore. La considero una seconda casa, dove io e tutti gli atleti siamo sostenuti e spronati a dare il massimo. Condividiamo gioie, sacrifici, ma anche momenti difficili. È un ambiente che ti fa crescere, non solo come atleta.

Cosa fa nella vita oltre allo sport? E come riesce a conciliare entrambe le cose?
Studio all’Università di Macerata, nel corso di Scienze dell’educazione e della formazione, e sono anche istruttrice di pattinaggio artistico proprio all’interno della società in cui mi alleno. È complicato, ma con impegno e organizzazione si riesce a fare tutto se davvero lo si vuole.

Qual è stata la parte più difficile del suo percorso sportivo? E quella che le ha dato più soddisfazione?
La parte più difficile è stata sicuramente affrontare i momenti “no” senza lasciarmi abbattere, ricordandomi sempre da dove sono partita e i progressi fatti. Le soddisfazioni più grandi sono i risultati ottenuti al Trofeo Internazionale Filippini, dove ho raggiunto il primo posto sia nel 2023 che nel 2025, e le medaglie conquistate ai Campionati Nazionali in quegli stessi anni.

Ha dei modelli o delle figure di riferimento, nel pattinaggio o nella vita?
Nel mondo del pattinaggio artistico, i miei punti di riferimento sono le mie allenatrici, Sara Straccia e Valentina Oddi. Fuori dallo sport, i miei modelli sono i miei genitori.

Dopo questa vittoria, quali sono i suoi obiettivi futuri? Ha già nuove gare in programma?
L’obiettivo principale è prepararmi per le prossime competizioni, che sono ancora in fase di definizione. Inoltre, voglio continuare a crescere come allenatrice, cercando di trasmettere agli altri la passione che coltivo da anni.

Cosa direbbe a un giovane che vorrebbe avvicinarsi al pattinaggio, ma ha paura di non farcela o di iniziare “troppo tardi”?
Direi che è normale avere paura. Serve solo il coraggio di fare il primo passo. Il pattinaggio può sembrare leggero, elegante, facile, ma ogni salto o trottola nasce da un tentativo. Avrà paura di cadere, e sicuramente succederà, è del tutto normale, ma si rialzerà. E ogni volta che lo farà, sarà un po’ più forte, più sicuro, più libero. Pattinare non è solo uno sport: è un viaggio che insegna a rialzarsi dopo ogni caduta. È fidarsi di sé e trovare il proprio ritmo. La prima vera vittoria è iniziare.

 

Giusy Traini con allenatrice

 

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