DIOCESI – “Carissimi, i Santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma ad orientarla verso l’alto e a farne un capolavoro”.
Sono queste le parole che papa Leone XIV ha pronunciato Domenica 7 Settembre 2025, sul sagrato della basilica di San Pietro, durante l’omelia della Messa celebrata in occasione della canonizzazione dei Beati Frassati e Acutis.
Tra la folla immensa di pellegrini accorsi per l’occasione, c’erano anche alcuni fedeli delle Diocesi del Piceno. Abbiamo incontrato, in particolare, due giovani della Compagnia dei Tipi Loschi di San Pier Giorgio Frassati, un’associazione di fedeli cattolici, nata a San Benedetto del Tronto nel 1993, ispirata dalla figura e dallo spirito del Santo appena canonizzato.
Pier Giorgio Sermarini, che ha 28 anni, appartiene alla parrocchia San Pio X in San Benedetto del Tronto ed è il figlio dei fondatori dell’associazione, Marco Sermarini e Federica Graci, porta proprio il nome del Santo piemontese. Racconta il giovane: “I miei genitori erano appassionati di Pier Giorgio Frassati prima ancora che io nascessi. Durante la gravidanza ci sono stati dei problemi e i miei si sono rivolti a Pier Giorgio per chiedere la grazia. Che dire?! Eccomi qui! Sono cresciuto con l’immagine di Pier Giorgio per tutta la vita: la trovavo sulle felpe dei miei genitori, sui quadri appesi in casa e nell’associazione, ma lo ritrovavo anche nei discorsi che facevano le persone accanto a me. Poi, quando sono diventato più grande, ho iniziato a conoscerlo meglio anche attraverso i racconti e le testimonianze di tante persone che incontravo. Ricordo che, ad otto anni, mio padre mi portò in una località vicino Torino, al Santuario di Oropa, in provincia di Biella, un luogo in cui anche il nostro amato Santo era solito andare a pregare. È stata la prima volta che la figura di questo Santo ha parlato alla mia vita: in quell’occasione ho capito che Pier Giorgio era stato un ragazzo qualunque, uno di noi, che aveva condotto una vita straordinaria nella sua ordinarietà. Da lì in poi sono rimasto folgorato anche io! I frutti che Pier Giorgio mi ha lasciato sono tanti: mi ha insegnato ad avere una certa determinazione nell’affrontare la scelte e a non barattare mai l’amore per Cristo, in nessun contesto. Spesso, nel mondo di oggi, le persone vivono varie vite parallele: a lavoro sono una persona, in famiglia ne sono un’altra, quando vanno a giocare a pallone con gli amici ne sono un’altra ancora. Lui, invece, era unito: quando andava all’università o in famiglia o quando partecipava alle riunioni dei gruppi cattolici di cui faceva parte. Questo suo modo di essere – e quindi di fare – mi ha sempre colpito. Pier Giorgio era una persona profondamente libera, che viveva la sua vita sempre rispondendo a Cristo. Questo mi sembra molto bello!”.
“In tutte le foto o nei quadri che ci sono di lui – conclude il giovane Sermarini -, Pier Giorgio ha sempre un gran sorriso. Questo mi colpisce ancora oggi. Molti dicono che, per essere Santi, uno debba aver subito chissà quali tragedie, senza essersi potuto godere la vita. Per Pier Giorgio non è stato affatto così! I suoi amici dicevano di lui: ‘Era una valanga di vita!’. Domenica tutte queste cose le ho ritrovate in piazza San Pietro. Prima di tutto nel ricordo che papa Leone XIV ha fatto del nostro Santo, sottolineando la sua giovialità e la necessità profonda che sentiva di avere degli amici. E poi l’ho ritrovato nei volti di chi mi stava accanto e con cui condivido parte della mia vita. Con la Compagnia dei Tipi Loschi, infatti, cerchiamo di fare proprio questo: vivere alla Pier Giorgio, vivere la nostra amicizia e la nostra fede sempre verso l’Alto!“.
Dello stesso avviso anche Martina Giustozzi, giovane di 24 anni, laureanda in Scienze della Formazione Primaria, che pure appartiene alla parrocchia San Pio X in San Benedetto del Tronto: “Quella di Domenica scorsa è stata una giornata davvero molto importante per noi della Compagnia dei Tipi Loschi di San Pier Giorgio Frassati. Il nostro patrono è stato canonizzato e noi non possiamo che esserne orgogliosi! Pier Giorgio, proprio come Carlo Acutis, è un esempio per noi giovani, un modello da seguire e imitare.
Papa Leone XIV ci ha ricordato un aspetto fondamentale della vita di Pier Giorgio: lui metteva sempre Dio al centro delle sue azioni. In questo consisteva la sua santità! Non si è mai vergognato di dimostrare a tutti quanto fosse innamorato di Cristo e si è sempre speso per coloro che conosceva, senza mai risparmiarsi”.
Conclude la giovane Giustozzi: “Vedere tutte quelle persone tra le braccia del colonnato di piazza San Pietro mi ha commosso. Abbiamo portato con noi la nostra bandiera e uno striscione fatto da noi con su scritto ‘Vivere alla Pier Giorgio’, perché è questo quello che desideriamo: Vivere come lui! Sempre ‘Verso l’Alto!’. È stata una giornata bellissima che sicuramente ricorderemo per sempre!”.