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Pier Giorgio Frassati, mai accontentarsi!

di Asia Francesca Brucciolo

DIOCESI – “Verso l’alto” è probabilmente la frase che viene in mente a chiunque pensi a Pier Giorgio Frassati. Questo giovane torinese fece di questo motto la sintesi della sua vita in cui cercò sempre di creare una strada di servizio e autenticità.

Pier Giorgio nasce a Torino il 6 Aprile 1901 in una famiglia agiata e sin da ragazzo, frequentando la scuola dei Gesuiti, coltiva una profonda connessione con Dio.
La sua, si potrebbe dire, è una vita impegnata nel servizio verso gli altri: è un giovane dell’Azione Cattolica, presta aiuto nella Conferenza di San Vincenzo e non si rifiuta mai di visitare poveri e malati, portare loro cibo, medicine e anche ascolto e conforto.

Pier Giorgio ama la bellezza del creato che lo circonda, ma soprattutto la montagna, che considera un luogo di pace, di amicizia e di contatto stretto con Dio.
Durante gli anni universitari, con i suoi amici fonda la compagnia dei Tipi Loschi con cui mostra che si può vivere la gioia cristiana anche nella quotidianità.

Tutti questi esempi fanno capire come la vita di Pier Giorgio fosse una vita piena di responsabilità e di impegni per la città e per gli altri. La parola “impegnarsi” etimologicamente vuol dire mettere a garanzia qualcosa, ossia il proprio tempo per il prossimo. Pier Giorgio metteva a disposizione il suo tempo e la sua fede a servizio del bene comune. Ciò che colpisce di Pier Giorgio, proprio come di Carlo Acutis, è che non sia un santo irraggiungibile, bensì vicino alla nostra quotidianità, un santo che, come tanti di noi giovani, studiava, amava stare con gli amici e aveva le passioni tipiche dei ragazzi del suo tempo…

Al Giubileo dei Giovani, che si è tenuto tra il 28 Luglio e il 3 Agosto 2025, oltre un milione di ragazzi si è riunito a Roma per ricordare al mondo il messaggio di Pace di Dio e tra questi vi era anche la salma del beato Pier Giorgio Frassati, il quale, giovane per l’eternità, credo, fosse proprio nel posto giusto, per mostrare quanto sia bello servire gli ultimi. Si poteva pregare davanti al corpo di Pier Giorgio nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva, basilica che ancora fa tesoro delle lacrime e dei pensieri travolgenti dei giovani, che hanno affidato le loro preoccupazioni e le loro gioie al futuro santo.

Lui viveva qualsiasi attività in coerenza con le Scritture e, in un mondo in cui prevale l’indifferenza, il suo esempio sfida a guardare chi ci è accanto e ad agire con amore concreto. La sua vita, piena di amore, mostra che la santità non è fatta di gesti spettacolari, non bisogna accontentarsi della mediocrità, ma puntare sempre in alto, anche se è faticoso.
Verso l’alto” è un invito che può cambiare la nostra vita e Pier Giorgio ci esorta ad accoglierlo anche come nostro motto.

Carletta Di Blasio: