“Riconosciamo che stiamo vivendo un periodo complesso, caratterizzato da tensioni sociali, crisi istituzionali e sfide strutturali che incidono profondamente sulla vita del nostro popolo, in particolare dei più vulnerabili”. È l’analisi della Conferenza episcopale della Costa Rica (Cecor), nel messaggio diffuso Venerdì 8 Agosto 2025, al termine della propria assemblea plenaria.

I vescovi riscontrano “crescente disaffezione e sfiducia nelle istituzioni, la polarizzazione e la frammentazione politica, il deterioramento del dibattito pubblico, la perdita di riferimenti etici, la disoccupazione, specialmente tra i giovani delle zone povere che sono facile preda del narcotraffico, l’esclusione sociale, la violenza che miete tante vite e provoca tanto dolore, la migrazione forzata, la crisi dell’istruzione e l’indebolimento dei legami comunitari, tutti sintomi di una società che chiede senso, unità e speranza”.

Proseguono i vescovi: “Chiediamo che venga ripristinato il tessuto sociale, così lacerato dalla violenza, dall’indifferenza, dall’esclusione e dalla perdita del senso di comunità. È necessario ricucire i legami sulla base della verità, della giustizia, della solidarietà e del rispetto della dignità di ogni persona, specialmente dei più vulnerabili”.

Prosegue il messaggio: “Siamo alle porte di una nuova campagna elettorale. Ribadiamo che la Chiesa non si identifica con alcun colore politico. Ma ha principi morali che illuminano il discernimento e la partecipazione responsabile. In questo contesto, incoraggiamo tutti i cittadini, e in particolare i cattolici, a informarsi bene, a formarsi, a dialogare con rispetto e ad esercitare il proprio diritto di voto con coscienza etica e uno sguardo rivolto al Paese. Esortiamo tutti gli attori sociali e politici ad agire con elevata moralità, spirito di servizio e profondo rispetto per la dignità delle persone e delle istituzioni. Chiediamo a coloro che aspirano a cariche elettive di presentare proposte chiare, realizzabili e rispettose della vita umana, della famiglia, dei diritti umani, del lavoro dignitoso, della giustizia sociale e della tutela dell’ambiente. Che non si ricorra alla manipolazione emotiva, alla disinformazione, alla violenza verbale o alla polarizzazione”.

Ai leader religiosi, sociali e comunitari i vescovi chiediamo di essere ponti e non barriere, promotori del dialogo e non dello scontro. Chiedono infine ai mezzi di comunicazione di assumersi la loro missione con veridicità, responsabilità e pluralismo.

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