Giubileo dei missionari digitali e degli influencer cattolici, i numeri

A poco più di una settimana dal primo Giubileo dei missionari digitali e degli influencer cattolici dei  (28-29 luglio), l’analisi dei dati sui tre hashtag ufficiali #tuttituttitutti, #digitalismissio e #turnuppeace registra 1.800 menzioni, 93,4 milioni di contatti e 733.200 interazioni soltanto negli ultimi sette giorni. L’evento, promosso dal Dicastero vaticano per la Comunicazione, si è aperto all’Auditorium Conciliazione con l’intervento del card. Pietro Parolin, seguendo un programma che ha alternato lectio su “connessi dalla Parola” e “missione ai confini digitali” a tavole rotonde sui santi “influencer di Dio”, adorazione notturna e gruppi di lavoro sulla pastorale on-life. Il giorno successivo i partecipanti hanno varcato la Porta Santa di San Pietro, poi hanno celebrato l’eucaristia al termine della quale è intervenuto Papa Leone, hanno consacrato la missione digitale a Maria nei Giardini Vaticani, preso parte all’incontro ecumenico “Together for Hope”, chiudendo con il Festival degli influencer in piazza Risorgimento.
Tra i temi forti emersi: il riconoscimento della cultura digitale come “campo missionario” della Chiesa, l’impegno a “samaritanare” la rete e la call-to-action “Turn up peace”, rilanciata dagli influencer come segno di riconciliazione in un mondo dilaniato da molti conflitti.
Particolarmente significativa l’indicazione di Papa Prevost a tutti i partecipanti al Giubileo: “Negli spazi digitali, cercate sempre la carne sofferente di Cristo in ogni fratello e sorella. Oggi ci troviamo in una cultura nuova, profondamente segnata e costruita con e dalla tecnologia. Sta a noi – sta a voi – far si che questa cultura rimanga umana”.

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