“Una generazione impegnata, che ha espresso il desiderio di un impegno, ma a partire dal cuore”. Lo ha detto mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, ospite della trasmissione “Effetto estate” condotta da Daniele Bellasio su Radio 24. Commentando il Giubileo dei giovani, Baturi ha parlato di “una marea di ragazzi che sono venuti a piedi, in canoa, in nave”, sottolineando come “molti di loro hanno assistito anziani nelle case di riposo o distribuito pasti alle mense”. Il Papa, ha proseguito, “li ha convocati come pellegrini di speranza, parlando della felicità, del non rassegnarsi a ciò che è effimero”. Tra le parole chiave: “inquietudine, amicizia, guardare in alto”. “La parola inquietudine è bellissima – ha osservato Baturi – perché è la condizione di chi cerca sempre qualcosa di più”. Quanto all’amicizia, “è un prendersi cura l’uno dell’altro, riconoscersi compagni di un cammino”. Il Papa, ha ricordato ancora l’arcivescovo, “ha parlato a tutti, ha saputo indicare qualcosa che può avere valore per ogni uomo e in particolare per ogni giovane”. Infine, un pensiero alla sua diocesi: “Le nostre spiagge sono piene di turisti. Che questo tempo non sia distrazione, ma occasione per guardare la bellezza e prendersi cura di sé”.
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