“Ritornare negli stessi luoghi dove abbiamo fatto quell’indimenticabile esperienza con Giovanni Paolo II è davvero un’emozione forte”.

Così mons. Marco Frisina, presbitero, compositore e direttore del coro che accompagnerà la veglia a Tor Vergata, in attesa dell’arrivo del Papa, per il Giubileo dei giovani. “Se guardo a questi giovani, certo non posso dire che sono diversi da quelli di allora, in fondo non sono così cambiati come noi crediamo – aggiunge -. Hanno cambiato il modo di comunicare, oggi lo fanno attraverso i social in genere, ma in fondo sono sempre gli stessi. Ossia, hanno bisogno delle stesse cose, hanno bisogno di incontrarsi, di stare insieme di gioire e cantare insieme e vivere insieme questi moneti forti. Questa è l’unica realtà vera dei giovani, il resto sono solo comportamenti”.
Frisina ribadisce l’importanza della testimonianza. “Credo invece che la loro presenza qui ci costringa a pensare quanto invece sia importante essere al loro fianco, essere per loro modelli credibili. Abbiamo una responsabilità nei loro confronti e dobbiamo ri-pensare il nostro ruolo nei loro confronti”. Ricordando la Gmg di 25 anni fa, sempre a Tor Vergata, Frisina osserva: “Mi rendo conto oggi quanto era importante quello che ci diceva 25 anni fa Giovanni Paolo e che ci ha insegnato con le Gmg, e cioè quanto è importante avere e vivere momenti in cui la fede si trasforma in condivisone gioiosa”. “Credo che questo accrescerà in noi l’emozione cantando magari Jesus Christ You are my life o altre cose scritte allora per loro. Giovanni Paolo sono sicuro è qui con noi”.

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