“È in atto una campagna sistematica per denigrare e colpire i cristiani in India, con episodi sempre più frequenti, soprattutto negli Stati guidati dal partito Bjp”.

Lo denuncia padre Cedric Prakash, gesuita e attivista per i diritti umani, commentando l’arresto, il 26 luglio, di suor Preeti Mary e suor Vandana Francis, religiose dell’Assisi Sisters of Mary Immaculate, insieme a un giovane e tre ragazze, fermati alla stazione ferroviaria di Durg, nello Stato del Chhattisgarh. “Le suore – spiega – accompagnavano tre giovani a lavorare in un ospedale di Agra, ma sono state accusate di traffico di esseri umani e conversioni illecite, e ora si trovano in custodia giudiziaria. Il tutto è nato da una segnalazione del Bajrang Dal, movimento estremista indù, che è intervenuto in massa, intimidendo e aggredendo verbalmente le religiose e i loro accompagnatori, con la complicità silenziosa della polizia”. A testimonianza, un video circolato sui social mostra atti di violenza verbale, perquisizioni arbitrarie e minacce all’interno della stazione di polizia. “È un disegno preciso – sottolinea padre Prakash – che usa la retorica delle conversioni per diffondere odio, ottenere consenso e promuovere una legge nazionale anticonversione”. La Conferenza episcopale indiana ha espresso indignazione per l’accaduto; l’arcivescovo Thazhath ha ricordato che “le suore sono sempre accanto agli ultimi”. “L’India sta smarrendo la sua anima democratica – conclude padre Prakash –. È tempo che i cittadini si sveglino, si informino e agiscano prima che sia troppo tardi”.

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