(Foto Roberta Pumpo)

Di Roberta Pumpo

In cucina si preparano ciambelle al vino, in un’aula si registra un podcast Radio Don Guanella, in un capannone si imparano i passi di balli di gruppo mentre nel vicino orto ci si scambia segreti per ottenere un buon raccolto. Nell’immensa struttura dell’Opera Don Guanella di Roma questa mattina, 29 luglio, c’è grande entusiasmo per l’esperienza di prossimità promossa dal Servizio nazionale per la Pastorale giovanile nell’ambito del Giubileo dei giovani.

La struttura, diretta da don Fabio Lorenzetti e nella quale vivono 219 disabili fisici e psichici dai 18 agli 80 anni, ha accolto 80 ragazzi dell’arcidiocesi Trani-Barletta-Bisceglie arrivati a Roma nel pomeriggio di ieri e alloggiati nella parrocchia di San Gaetano a Corso Francia. I giovani sono stati divisi nei laboratori di cucina, ballo, creazione del Borgo, creatività, benessere, radio e podcast, sportivo, musica e letto-scrittura.“È stata una mattinata dedicata alla creatività e all’incontro – dice don Aurelio Carella -. Abbiamo scelto questa esperienza tra le molte proposte dalla Pastorale giovanile perché non volevamo limitarci a ‘dare una mano’. Ci piaceva l’idea dell’incontro”.

Il gruppo è composto da ragazzi provenienti da varie parrocchie dell’arcidiocesi. Maria, 22 anni, è “molto felice dell’esito della mattinata. Porto a casa l’entusiasmo testimoniato dai ragazzi che operano nella struttura e la gioia contagiosa dei disabili”.Iniziare il Giubileo mettendosi al servizio “è il modo migliore – dice Chiara di 17 anni -. Questo genere di attività sono indispensabili specie in un Anno Santo dedicato alla speranza”.Nel laboratorio di ballo era inserita la 19enne Lucrezia colpita di “come i ragazzi cercassero anche un contatto fisico, gli abbracci e le strette di mano”.

(Foto Roberta Pumpo)

Uno degli operatori ha spiegato ai ragazzi che non è tanto importante la quantità, la produzione ma il significato intrinseco del lavoro svolto.“L’ho visto negli occhi dei ragazzi disabili – afferma Miriam -. Per loro non era importante cosa facevano e come, ma il fatto stesso di fare qualcosa”.I laboratori sono iniziati a settembre e sono il risultato della collaborazione tra l’associazione Pog (Progetto Orientamento Giovani) e l’Opera Don Guanella. Si svolgono due volte la settimana da novembre a maggio. “Pog entra nelle scuole dove realizza un progetto di orientamento esistenziale – dice la responsabile Hortensia Honorati -. Il bilancio di questo primo anno è molto positivo. Ce lo hanno detto gli stessi studenti dei licei coinvolti che da questa esperienza hanno imparato che tutto è possibile. Fanno esperienze concrete, testando le loro competenze e progettualità”. Un cammino di scoperta di sé anche per i ragazzi disabili che “attraverso i laboratori scoprono di avere nuove abilità – sottolinea la coordinatrice dei laboratori, Carola Astancoli -. Imparano a conoscersi meglio e a comprendere quante attività possono svolgere”.

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