
“Siamo chiamati a essere custodi della vita. Custodiamo la nostra vita e, durante questo Giubileo, siamo chiamati anche a custodire la vita delle persone che incontreremo”. Così don Riccardo Pincerato, direttore del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, si è rivolto ai 100 volontari italiani del Giubileo dei giovani, durante la Messa celebrata ieri, domenica 27 luglio, nella basilica di San Pietro.
Dopo aver attraversato insieme la Porta Santa, i ragazzi si sono ritrovati attorno all’altare della Confessione per vivere la loro prima tappa spirituale. Nell’omelia, il sacerdote ha invitato a vivere la custodia della vita come atteggiamento di fede e di fraternità: “Dio si converte, potremmo dire. Entra nel dialogo, cambia intenzione. E tutto questo perché Abramo ha custodito quel popolo nel suo cuore”. A partire dal Vangelo del giorno, il direttore della Pastorale giovanile ha richiamato la figura di Gesù che insegna a pregare: “La cosa più bella è che possiamo entrare nella preghiera di Gesù, metterci al Suo fianco, lasciarci guidare. Lo Spirito ci aiuta a entrare in questa relazione viva”. Infine, un messaggio ai volontari e ai giovani presenti: “Non abbiate paura delle vostre emozioni, delle fragilità, della storia che portate. Non esiste la famiglia perfetta, la Chiesa perfetta, la vita perfetta. Ma possiamo custodirla, viverla, amarla. A qualunque età, non perdiamone nemmeno un pezzo”.
- (Foto Siciliani – Gennari/SIR)
- (Foto Siciliani – Gennari/SIR)
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