Caritas San Benedetto, investiti 440.000€ in opere di carità, progetti concreti di lavoro per i più bisognosi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ieri, Giovedì 24 Luglio 2025, durante una conferenza stampa indetta presso l’Episcopio, la Fondazione Caritas San Benedetto del Tronto ETS ha presentato il bilancio sociale relativo al suo operato nell’anno 2024.
Ad illustrare i dati economici e sociali, sono stati mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle Diocesi del Piceno, Fernando Palestini, vicepresidente della Fondazione Caritas San Benedetto del Tronto ETS, e Nedo Tiburtini, tesoriere della stessa.

È la prima volta che il rendiconto gestionale è accompagnato dal bilancio sociale, uno strumento che rendiconta non solo la situazione economico – finanziaria con gli oneri in uscita e i ricavi in entrata, ma comunica anche l’impatto sociale sul territorio generato delle attività svolte, analizzando nel dettaglio pure i costi e i proventi figurativi generati dal volontariato, che rappresenta il cuore pulsante delle attività e dei servizi erogati dalla Caritas diocesana.
Come spiegato durante la conferenza stampa, il bilancio sociale promuove anche la trasparenza e la responsabilità nei confronti dei donatori, della comunità e dei beneficiari e fornisce uno strumento di monitoraggio e di valutazione continuo per il miglioramento costante delle attività.

“Un volontariato motivato e competente, una collaborazione sistemica tra le diocesi del Piceno”: le parole del vescovo Gianpiero Palmieri

Durante la conferenza stampa mons. Palmieri ha sottolineato due aspetti importanti che caratterizzano l’operato della Caritas della diocesi Truentina.

Prima di tutto l’impegno costante ed appassionato dei volontari: “Il volontariato motivato e competente è una grande ricchezza. Mi pare che pian piano anche il mondo del Terzo Settore si stia rendendo conto di quanto sia importante l’apporto dei volontari: spesso, infatti, l’ambito del sociale è così povero di risorse economiche che impara sempre di più a fare rete con le organizzazioni di volontariato. Comprendere e far compredere il grande valore del volontariato è per noi molto importante, considerando che sia le sedi parrocchiali sia la sede diocesana della Caritas si reggono sul servizio appassionato e competente di tantissimi volontari. Anzi spesso nelle nostre città e nel nostro territorio la Caritas è riuscita a formare anche dei giovani, attraverso l’esperienza del volontariato, hanno scoperto una vocazione che li ha poi condotti poi alla scelta di una professione. Quello del volontariato è quindi un settore che bisogna costruire e valorizzare perché fa bene a tutti”.

In secondo luogo, il prelato ha evidenziato il mutuo sostegno tra le due Caritas diocesane del Piceno, che sempre più spesso sono protagoniste di una stretta cooperazione: “Tra la Caritas della diocesi di San Benedetto – Ripatransone – Montalto e la Caritas della diocesi di Ascoli Piceno c’è ormai una collaborazione sistemica. Una collaborazione che permette di condividere risorse, idee e progetti e volontari. Una collaborazione che attiva circoli virtuosi e che consente di vedere il territorio in una dimensione ampia, in tutta la sua straordinaria varietà e bellezza, cogliendo le problematiche di ciascuna delle due realtà ed interpellando e chiamando ad una risposta tutte e due le Chiese”.

Dare voce a chi è inascoltato e favorire la dignità sociale di ogni uomo: le parole del vicepresidente Fernando Palestini

Il vicepresidente Fernando Palestini, che dopo la morte del presidente Giuseppe Paci rappresenta la più alta carica della Fondazione Caritas San Benedetto del Tronto ETS, ha sottolineato l’impegno della Caritas a favore degli ultimi.

La Caritas diocesana – ha affermato – è l’organismo pastorale della diocesi che stimola la comunità cristiana al dovere della carità, con particolare attenzione agli ultimi. La Fondazione Caritas San Benedetto del Tronto ETS, invece, è il braccio operativo della Caritas diocesana, l’organismo attraverso il quale passano tutte le attività che noi svolgiamo. Uno dei compiti principali della nostra advocacy, seguendo l’insegnamento del Vangelo, è provare a dar voce a chi è inascoltato nella società, quindi soprattutto agli ultimi, ai poveri. E questo ha un valore inestimabile sia per le nostre comunità ecclesiali sia per tutta la comunità civile: la Caritas, infatti, è in qualche modo una sentinella sul territorio, che conosce, monitora ed affronta le problematiche esistenti e soprattutto favorisce la piena realizzazione e la dignità sociale di ogni uomo. Spesso questo, purtroppo, viene meno”.

In merito alle problematiche sorte con gli abitanti del quartiere Ponterotto in cui è ubicata la sede della Caritas diocesana, il vicepresidente ha precisato: “Siamo molto dispiaciuti delle difficoltà che sono sorte ultimamente con il quartiere ed è un problema che vogliamo superare, ma è chiaro che non possiamo venire meno al nostro compito primario, che è quello di stare attenti alle esigenze di ogni persona. Noi pensiamo che il compito della nostra fondazione sia quello di servire l’uomo anche laddove, purtroppo, spesso vive situazioni di marginalità e di disagio: penso alle difficoltà economiche delle famiglie per quanto riguarda le bollette e il canone di locazione mensile; penso alle difficoltà ancora più stringenti di chi non ha denaro per mangiare o per curarsi; penso a chi ha delle dipendenze e ha quindi bisogno di ascolto e di un supporto psicologico che fuori non riesce a trovare. In tal senso credo che il nostro servizio sia un contributo molto utile e prezioso anche per la società civile e per l’amministrazione pubblica, nel dare delle risposte concrete ai bisogni sempre più emergenti ed urgenti delle persone che vivono delle difficoltà”.

Le principali voci di spesa del bilancio e i costi e i ricavi figurativi generati dai volontari: le parole del tesoriere Nedo Tiburtini

Il tesoriere della Fondazione Caritas San Benedetto del Tronto ETS, Nedo Tiburtini, ha infine raccontato come sia nata l’esigenza di fare il bilancio sociale e quali siano i principali indicatori che ne vengono fuori.

“Dal bilancio di esercizio – ha detto –, tra le voci più rappresentative, emergono i 70.000 euro per la mensa, i 20.000 euro per il poliambulatorio, i 50.000 euro per le utenze che coprono tutte e tre le case che possediamo, e le somme elargite agli indigenti per coprire il pagamento dei canoni di locazione (20.000 euro) e quello delle varie utenze (32.000 euro). Il totale dei costi ammonta a 446.709 euro, a fronte di entrate per 453.603 euro, con un un avanzo di esercizio di 6.894 euro.
La novità di quest’anno è che abbiamo voluto mettere in evidenza non soltanto i numeri che vi ho appena fornito, ma anche l’attività svolta, che è costituita essenzialmente di servizi. E come potevano essere rappresentati questi servizi? Attraverso dei costi e dei ricavi figurativi, ovvero prendendo in considerazione quale potrebbe essere stato il costo di preparazione di un pasto o il costo della borsa della spesa che ogni settimana consegniamo o il costo di una prestazione odontoiatrica o di una visita medica che offriamo all’interno dell’ambulatorio”.

“Abbiamo deciso di fare questo – ha proseguito il tesoriere – perché l’attività che viene svolta prevalentemente all’interno della Caritas non è l’impegno economico, bensì l’attività di volontariato, che incide per 14.000 ore complessive all’anno e che genera un costo figurativo di 300.000 euro, calcolato secondo la tabella del contratto di lavoro collettivo. Senza i 70 volontari che ogni giorno operano gratuitamente per la Caritas, non avremmo la possibilità di portare avanti tutti i servizi che attualmente eroghiamo, perché non ci sarebbero le risorse necessarie per pagare dei lavoratori dipendenti”.

I risultati concreti raggiunti: i servizi gratuiti offerti alle persone bisognose e i progetti realizzati nell’anno 2024

Questi i servizio offerti nell’anno 2024: il centro di ascolto; il servizio di mensa; il servizio di poliambulatorio medico-dentistico; il servizio di indumenti e mobili usati; il servizio di distribuzione dei pacchi alimentari; il servizio di alloggio gratuito in tre immobili; il servizio di sostegno economico alle famiglie  indigenti.

Oltre ai consueti servizi erogati, durante l’anno 2024 sono stati realizzati cinque progetti:

  • Progetto “Più indipendenti più liberi”, sostenuto dai fondi dell’8xMille, consistente nell’accoglienza e nell’integrazione di migranti e di persone in condizioni di marginalità, offrendo loro un tetto, beni di prima necessità, un accompagnamento personalizzato mirato a ricostruire il loro tessuto umano e sociale, un supporto nelle necessità burocratiche e sanitarie e un aiuto nell’inserimento lavorativo, un ponte verso l’autonomia e la dignità.
  • Tirocini di Inclusione Sociale (TIS),  un’azione concreta e mirata per dare un’opportunità di reinserimento nel mondo del lavoro a persone particolarmente vulnerabili e distanti dal mercato occupazionale tradizionale, offrendo un’esperienza lavorativa protetta e formativa per riacquisire i ritmi e le competenze professionali, ricostruire la fiducia e valorizzare le potenzialità. Particolarmente importanti, all’interno di questo progetto, sono stati l’accompagnamento scolastico e l’apprendimento della lingua italiana, visto non solo come competenza funzionale per la vita quotidiana e per il riconoscimento scolastico, ma anche come strumento necessario per la partecipazione attiva alla vita sociale e culturale della comunità.
  • Progetto “Reti di solidarietà”,  finanziato dalla fondazione Carisap,  ha rappresentato nel 2024 un’evoluzione strategica nell’approccio della fondazione Caritas SBT alla lotta contro la povertà focalizzandosi sulla creazione di un sistema di intervento più integrato ed efficace a livello territoriale l’istituzione del polo di solidarietà e dei presidi di prossimità Ammirato a superare le la frammentazione degli interventi a garantire una risposta più coordinata e capillare bisogni di emergenza il progetto possa al centro la necessità di superare la logica del vero intervento materiale adottando un approccio olistico che considera la complessità delle situazioni di vulnerabilità con una presa in carico integrale un approccio di prossimità alla vulnerabilità uno degli obiettivi fondamentali del progetto è stato quello di aumentare la consapevolezza della comunità locale riguarda le nuove forme di povertà e di promuovere un maggiore coinvolgimento di tutti gli attori del territorio inclusi privati cittadini e le realtà imprenditoriali
  • Progetto “Contributo per le Povertà”, finanziato dall’ambito territoriale sociale 21 ha rappresentato un’azione mirata a integrare il sostegno economico all’interno di percorsi più ampia di presa in carico integrata superando la logica dell’assistenzialismo isolato il contributo di €30.000 è stato utilizzato per integrare le prestazioni gerogate nell’ambito della progettualità Prince fornendo un sostegno economico concreto per far fronte emergenze abitative pagamento di affitti e utensi e il progetto ha valorizzato il ruolo cruciale degli assistenti sociali nelle elaborazione dei piani di intervento personalizzati volte di individuare le cause profonde della povertà e a promuovere percorsi di autonomia l’obiettivo del progetto era quello di rendere le persone in difficoltà protagonista del proprio percorso di cambiamento supportate da interventi mirati e coordinati.
  • Progetto “Beni Consumabili”, finanziato con i fondi dell’otto per mille Ha rappresentato nel 2024 un intervento essenziale per garantire il funzionamento della mensa dei poveri e la distribuzione di viveri rispondendo a bisogni primari ed e ineludibili come garantire un pasto caldo e nutriente e dare un aiuto concreto per alleviare la povertà alimentare.

Progetti in corso: semi di speranza nell’anno 2025

La conferenza stampa è stata anche l’occasione per illustrare due progetti attualmente in corso nell’anno 2025.

Il Progetto “Mi fido di Noi” consiste nel promuovere una cultura del risparmio che favorisca scelte di vita più sostenibili, contrastando l’illusione di soluzioni facili come il gioco d’azzardo. Per far questo il progetto prevede due azioni concrete: sviluppare programmi di educazione finanziaria rivolta ai giovani adulti ed offrire strumenti concreti di sostegno economico per chi non può accedere alle forme ordinarie di credito, con un approccio integrato e mirato che coinvolga non solo la persona bisognosa ma anche tutta la comunità,  contrastando la povertà e l’esclusione sociale, stimolando l’empowerment delle persone e restituendo loro fiducia ed opportunità.

Il Progetto “Fresco … di orto” consiste nella produzione e vendita di prodotti agricoli coltivati nell’orto sociale “Il Germoglio”. Grazie all’aiuto dell’azienda agricola Sgariglia Francesco, alcuni ospiti della Caritas stanno imparando il duro ma fruttuoso mestiere della cura della terra, che li occupa quotidianamente dal Lunedì al Venerdì. I prodotti freschi che ricaveranno dal loro lavoro verranno rivenduti ogni Martedì e Giovedì, dalle ore 9:30 alle ore 11:30, presso il piazzale interno alla sede della Caritas diocesana.

 

 

Carletta Di Blasio:
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