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FOTO Acquasanta Terme, riaperta la chiesa di Quintodecimo. Vescovo Palmieri: “Una grande gioia”

ACQUASANTA TERME – “È davvero una grande gioia poter avere la possibilità di riaprire questo luogo! Ed è con emozione che oggi ricelebriamo qui dopo tanti anni. Nel farlo, chiediamo l’intercessione di Maria a cui questa chiesa è dedicata da tanti secoli, fin dal suo sorgere. Siccome infatti c’era già una chiesa dedicata a Lei in cime alla collina, appunto Santa Maria del Poggio, si decise che questa chiesa, che sorgeva sulle sponde del fiume Tronto, su una pianura, si sarebbe chiamata Santa Maria delle Piane”.

È con queste parole che mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle Diocesi del Piceno, ha iniziato la Messa da lui presieduta ieri, Domenica 20 Luglio 2025, alle ore 15:30, presso la chiesa Santa Maria delle Piane in Quintodecimo di Acquasanta Terme, riaperta alla comunità dopo ben nove anni di chiusura forzata a causa dei danni provocati dal sisma del 2016.
A concelebrare con lui la Santa Messa c’era il parroco don Amedeo Matalucci. Ha inoltre servito l’altare il diacono Mirko Cipriani. Ad animare la Celebrazione con il canto è stato il coro Santa Maria di Acquasanta. Presente tra i fedeli anche don RodolfoDe Santis.

Presenti alla Celebrazione Eucaristica il senatore Guido Castelli, commissario straordinario del Governo per la ricostruzione post sisma 2016, l’assessore regionale Andrea Maria Antonini, il sindaco di Acquasanta Terme Sante Stangoni, la consigliera comunale Domenica Gaspari.

Presenti inoltre l’arch. Sonia Calvelli dello Studio Asistema s.r.l., che ha progettato e diretto i lavori, e le maestranze che li hanno eseguiti, in particolare Enrico Valleriani della ditta “Valleriani Enrico s.r.l.” e Davide Borzacchini della ditta “Halt s.a.s. di Valerio Borzacchini“.

Presenti infine numerosi fedeli, sia abitanti della parrocchia Santa Maria, sia cittadini delle altre zone di Acquasanta Terme, sia persone originarie di Quintodecimo e poi emigrate altrove che sono tornate appositamente per vivere questo momento di spiritualità e di festa.

Il segno: la benedizione dell’altare

Dopo il saluto iniziale, prima di proseguire con la Celebrazione, il vescovo Palmieri ha benedetto l’altare con due gesti: prima ha asperso con l’acqua benedetta sia l’altare che i fedeli, poi ha incensato prima l’altare, poi il crocifisso ed infine l’assemblea. Ha spiegato il prelato: “La liturgia di riapertura di una chiesa, soprattutto dopo alcuni anni che non è stata utilizzata, richiede soltanto un gesto: la benedizione dell’altare. I segni che si fanno sull’altare sono gli stessi che si fanno su di voi: aspergere con l’acqua del Battesimo l’altare e voi, poi incensare l’altare e voi. Questo ha un significato preciso: l’altare rappresenta Gesù, pietra angolare della vita della Chiesa, ovvero del popolo di Dio fatto di pietre vive strette che si stringono di fronte alla pietra d’angolo“.

Chiesa luogo di accoglienza, familiare e materno

Durante l’omelia, il vescovo Gianpiero ha esordito ringraziando “la piccola comunità di Quintodecimo, fedele al Signore, che ogni mattina si riunisce e tiene viva la chiesa di mura e la Chiesa di pietre vive“. Poi ha aggiunto: “Questa chiesa riaperta ha un significato molto importante. Se la chiesa di Santa Maria del Poggio era quella considerata più importante perché facente parte del Castello, la chiesa di Santa Maria delle Piane era altrettanto importante perché era il luogo dell’accoglienza, non protetto ma esposto a chiunque. Un luogo in cui i viandanti venivano accolti e rinfrancati. Un luogo familiare perché dedicato a Maria, la madre di Gesù e di tutta la Chiesa. Questa chiesa, dunque, è un luogo che esprime la comunità cristiana che accoglie come una madre“.

Commentando poi le letture del giorno, mons. Palmieri ha spiegato come sia l’episodio biblico di Abramo e Sara che accolgono tre viandanti, sia il racconto evangelico di Marta, Maria e Lazzaro che  accolgono Gesù a casa loro, ad una lettura più profonda, parlano di come sia il Signore ad  accogliere loro e non il contrario. In particolare, sull’episodio evangelico ha detto: “Gesù è l’unico rabbì che ha discepoli donne. Né prima né dopo di lui ce ne sono stati. Se ci pensate bene, infatti, tranne un momento di degenerazione medievale in cui in alcuni edifici sacri troviamo i matronei, le chiese non hanno uno spazio dedicato alle donne, diversamente da quanto accade nelle sinagoghe e nella moschee, dove invece ci sono luoghi specifici per le donne e luoghi specifici per gli uomini. Nell’episodio raccontato nel Vangelo, Maria si mette ad ascoltare Gesù. La sorella Marta le dice di andare ad aiutarla, non perché abbia davvero bisogno di aiuto, ma perché vuole dirle che a lei, essendo donna, non spetta di stare con gli uomini. Gesù invece le ribalta l’affermazione. Quando Gesù la chiama e le dice ‘Marta, Marta’, non è un rimprovero, ma è una chiamata. Nella Bibbia, quando un nome viene ripetuto due volte, significa che il Signore sta chiamando qualcuno. E così avviene per Marta. Non è più Marta che sta accogliendo Gesù a casa sua, ma Gesù che sta chiamando Marta a Lui”.

Ha infine concluso il vescovo Gianpiero: “Tutti siamo chiamati a diventare una madre aperta verso tutti, uno spazio accogliente per tutti. E la chiesa Santa Maria delle Piane diventa un simbolo potente e bellissimo di questa accoglienza“.

Le dichiarazioni dei presenti

Don Amedeo Matalucci, parroco delle comunità di Acquasanta Terme, al termine della Messa, ha ringraziato tutti gli intervenuti, in particolare “i fedeli provenienti da altre parrocchie della zona pastorale, che sono venuti a fare festa con la comunità di Quintodecimo: lo ritengo un bel segnale di unità”.

Sante Stangoni, sindaco del Comune di Acquasanta Terme, ha ringraziato gli amministratori e i politici presenti, i progettisti, le maestranze e il vescovo, il cui impegno “ha permesso di realizzare i lavori e restituire alla comunità un gioiello prezioso ed antico, ricco di storia di vita e di fede”.

Andrea Maria Antonini, assessore della Regione Marche, ha evidenziato l’importanza che la chiesa Santa Maria delle Piane rappresenta per la comunità. Prima di tutto un luogo di pace, in cui trovare rifugio ed accoglienza. Poi un luogo simbolo di identità ed appartenenza, in cui sono stati celebrati Battesimi, matrimoni, funerali. Infine un luogo di attrazione turistica, grazie allo splendore degli affreschi e dei trittici di Mussini che da giovane ha avuto modo di ammirare personalmente e di far apprezzare ai turisti come guida del FAI.

Guido Castelli, senatore e commissario straordinario del Governo per la ricostruzione post – sisma del 2016, ha fatto un appello ai fedeli presenti: “La chiesa di Santa Maria delle Piane, per ubicazione, antichità e bellezza, è un bene dell’umanità. Siatene orgogliosi e custoditelo con la cura di chi per secoli ha celebrato qui i Sacramenti. Il bello della ricostruzione, infatti, è che, attraverso la cura delle opere, esse vengono riscoperte e restituite alla comunità nel loro significato più profondo, mettendo insieme e legando a doppio filo i ricordi e il futuro”.

Rachele Di Cosmo, una parrocchiana della comunità di Quintodecimo, ai nostri microfoni ha detto: “La riapertura della chiesa Santa Maria delle Piane ci procura una gioia incomparabile, perché essa è stata testimone di tutti i momenti più importanti della nostra vita: il nostro Battesimo, quindi la nostra nascita; i nostri matrimoni, quindi la scelta della persona con cui condividere la nostra vita; i Battesimi dei nostri nostri figli, poi la Comunione, la Cresima ed infine anche il loro matrimonio. Insomma questa chiesa custodisce i ricordi più belli di tutta la nostra vita e riaprila e celebrare l’Eucaristia qui è stata per noi un’emozione grandissima”.

Carletta Di Blasio:

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  • Che bel servizio fotografico! Grazie! Io sono a Montreal. Nata e vissuta sino al matrimonio a Quintodecimo! In questa chiesa tutti i momenti speciali! Ci torneremo presto!