DIOCESI – Si è svolto nei giorni scorsi, nella suggestiva Piazza Sacconi al Paese Alto di San Benedetto del Tronto, un evento che ha toccato il cuore e la mente della comunità. Parliamo di “Montagna, Piccozza… e Mare – L’amicizia tra Pier Giorgio Frassati e don ‘Franz’ Massetti”, un incontro che ha esplorato il legame straordinario che ha unito due anime eccezionali, creando un ponte ideale tra le vette piemontesi e le nostre spiagge.
A guidare il pubblico in questo viaggio affascinante sono stati relatori d’eccezione. Hanno partecipato Roberto Falciola, presidente dell’Azione Cattolica di Torino e vice postulatore per la canonizzazione di Frassati, che ha offerto uno sguardo intimo sulla spiritualità e sul cammino verso la santità di Pier Giorgio. Poi è intervenuto Marco Sermarini, della “Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier Giorgio Frassati”, che ha svelato il volto dell’amicizia vera, quella che si vive “in cordata” e che ha legato Frassati ai suoi compagni di avventure e di fede. Infine, Giulia Ciriaci, scrittrice e autrice del libro “L’Amore che guarisce”, ha raccontato don Vittorio Massetti, il nostro “don Franz”, il sacerdote sambenedettese che fu amico fraterno di Pier Giorgio.
Pier Giorgio Frassati, un giovane torinese vissuto all’inizio del ‘900, è una di quelle figure che non invecchiano mai. La sua vita, breve ma intensissima, è un mosaico di passioni e impegni: dallo studio alla politica, dall’amore profondo per gli amici al servizio incondizionato verso i poveri. È stato un laico che ha incarnato in pieno lo spirito dell’Azione Cattolica, un vero testimone di come la fede possa tradursi in un impegno concreto per la giustizia sociale e per chi ha più bisogno.
I relatori hanno ricordato come per Pier Giorgio, la gioventù cattolica fosse il luogo dove sentirsi parte di un ideale comune, dove sostenersi a vicenda per crescere nella fede. E non solo: la sua santità laicale si è vissuta pienamente nell’associazionismo e nell’impegno civile. La montagna, per lui, non era solo uno sport, ma un vero e proprio “ambiente di azione”, un luogo dove vivere intensamente la fede, dove contemplare e dove spingersi “Verso l’alto”, come scriveva lui stesso, desideroso di avvicinarsi sempre più a Dio. Un realista, Pier Giorgio, che sapeva che in montagna, come nella vita, bisogna essere preparati e con la coscienza a posto.
Questo appuntamento è stato particolarmente sentito qui a San Benedetto, proprio per il legame speciale che unisce Frassati al nostro territorio, grazie all’amicizia profonda con don Vittorio Massetti. Don “Franz”, un sacerdote dal grande cuore e dalla visione profetica, ha saputo valorizzare la collaborazione tra preti e laici, proprio come Pier Giorgio, che nel suo fervente attivismo nell’Azione Cattolica e nella FUCI, credeva fortemente in un cristianesimo che fosse incarnato in ogni aspetto della vita.
Falciola ha narrato un aneddoto suggestivo: il primo incontro tra i due al Politecnico. Don Massetti fu così colpito dallo sguardo e dalla determinazione di Pier Giorgio, da fare un vero e proprio esame di coscienza. Questa amicizia, nata nel gruppo goliardico dei “Tipi Loschi”, divenne presto un legame totalizzante, fondato su Gesù Cristo e su una condivisione profonda che ha trascendeva anche la morte fisica di Frassati.
L’evento di lunedì ha assunto un significato ancora più profondo in vista della prossima canonizzazione di Pier Giorgio Frassati, che sarà celebrata il prossimo 7 settembre da Papa Leone XIV. L’Azione Cattolica diocesana di San Benedetto del Tronto ha voluto dedicare un momento così importante e aperto a tutta la città per celebrare un modello di vita cristiana che è più attuale che mai.
La serata è stata animata e introdotta dai giovani dell’associazione, con intermezzi musicali e letture di testi significativi tratti dagli scritti di Frassati e Massetti.
L’incontro ha offerto a tutta la comunità un’occasione preziosa per approfondire la storia e l’esempio di queste figure straordinarie che hanno “vissuto” anche il nostro territorio. La loro amicizia, che unisce la montagna al mare, ci ricorda che la fede si nutre di passione, di impegno concreto e di una vita vissuta “verso l’alto”, per il bene comune e per la gloria di Dio.