DIOCESI – Dal 21 giugno al 6 luglio scorso, la nostra diocesi ha ospitato un gruppo composto da 17 bambini e ragazzi ucraini, accompagnati da 3 responsabili, provenienti da Nikopol, una città situata nelle vicinanze della centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Questi giovani ospiti sono stati accolti dalle Caritas diocesane di San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno nell’ambito del progetto “È più bello insieme”.
L’iniziativa, promossa da Caritas Italiana con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e la partecipazione di dieci diocesi italiane, ha coinvolto complessivamente oltre 500 bambini e ragazzi ucraini, offrendo loro un periodo di tranquillità lontano dagli orrori del conflitto bellico. Tale risultato è stato reso possibile grazie alla rete Caritas, con il supporto di Caritas Ukraine, Caritas-Spes Ukraine, dell’Ambasciata ucraina presso la Santa Sede e della Nunziatura apostolica in Ucraina.
I giovani accolti presso Casa Giovani a San Benedetto del Tronto hanno avuto l’opportunità di usufruire delle nostre spiagge e del mare, oltre ad approfondire la conoscenza del territorio e della cultura locale. Il programma ha incluso escursioni a Offida e Ascoli Piceno, nonché visite alle città di Loreto e Fermo, realizzate grazie alla preziosa collaborazione e ospitalità delle Caritas diocesane locali.
Un momento di particolare rilievo è stata la visita allo stabilimento Barilla di Campolungo, un marchio ampiamente riconosciuto anche in Ucraina, che ha permesso ai partecipanti di osservare da vicino – e degustare direttamente – i processi produttivi dei rinomati prodotti.
L’accoglienza è stata resa possibile grazie all’animazione dei gruppi ecclesiali e all’impegno di numerosi volontari delle Caritas diocesane e parrocchiali, che hanno offerto ai partecipanti cene conviviali, favorendo un ambiente di calore umano e solidarietà, in collaborazione con i rispettivi parroci e le comunità parrocchiali.
Il momento più rilevante si è svolto giovedì 3 luglio in Sala Nervi, durante l’incontro con Papa Leone, il quale ha dialogato con i presenti affrontando temi quali la fratellanza, la pace e l’amicizia, salutandoli personalmente.
“I bambini hanno scritto nel loro diario di bordo: ‘Siamo qui dove non si sentono esplosioni, ma solo le risate dei bambini’”, testimonianza quotidiana delle emozioni e delle esperienze vissute. Questo rappresenta un chiaro segno dell’importante contributo del progetto nella costruzione di un’estate improntata alla pace e alla speranza.
È necessario elevare lo sguardo oltre l’accoglienza iniziale, al fine di costruire relazioni solide e autentiche tra ospitanti e ospitati, durature nel tempo.
Per la comunità ospitante, questa esperienza di accoglienza ha rappresentato un’opportunità significativa di crescita e un concreto gesto di sostegno nei confronti dei bambini ucraini, coinvolti loro malgrado in un conflitto insensato e crudele.
Domenica mattina si è conclusa la loro vacanza, ma nei cuori dei ragazzi ucraini, e di coloro che hanno avuto il privilegio di incontrare queste anime innocenti, rimarranno indelebili momenti di gioia e fraternità. Tutto ciò è stato reso possibile grazie all’impegno delle due Caritas diocesane, dei giovani del servizio civile, delle Caritas parrocchiali e del Vescovo Gianpiero Palmieri, ai quali va il nostro sentito ringraziamento.
Un augurio è quello di ripetere l’esperienza anche con bambini e giovani provenienti da zone e guerre dimenticate, per il mondo.