Foto Calvarese/SIR

Riflessioni, testimonianze, preghiere, momenti di spettacolo: il programma per il Giubileo dei giovani (28 luglio-3 agosto), pensato dal Servizio per la pastorale giovanile della Cei, si arricchisce di nuovi appuntamenti organizzati in collaborazione con il Servizio per la Pastorale delle persone con disabilità. Il 30 e 31 luglio 2025, presso la basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, a Roma, tutti gli eventi saranno accessibili attraverso Lis (lingua italiana segni), audiodescrizioni, testi in Caa (Comunicazione aumentativa alternativa). Si parte il 30 luglio (ore 10) e guidare le riflessioni saranno le parole “coraggio e soglia”. Alla preghiera iniziale, curata del Movimento apostolico ciechi, faranno seguito le testimonianze di Omar Daffe, calciatore, Ufficio Antirazzismo della Lega nazionale professionisti di Serie A, Giovanni Sacripanti e Dora Bendotti, presidente e responsabile Comunicazione Figc (Federazione italiana gioco calcio) sperimentale e paralimpico, Chiara Vingione, campionessa mondiale di basket e dei giovani dell’Oratorio di Milano. Nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, si rifletterà intorno alle parole “riscatto, abito, responsabilità”. Aiuteranno la riflessione lo spettacolo teatrale dei giovani della Fondazione MAiC di Pistoia, “Io sono Edith” e le testimonianze di giovani lavoratori di “Arte e libro” di Udine, di giovani attori della Poti Pictures di Arezzo, dei giovani della Cooperativa Manser di Roma, Chiuderà la giornata un intervento di mons. Andrea Migliavacca, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, su “Responsabili del nostro essere”. Filo rosso del programma del 31 luglio saranno le parole “coscienza, senso, scoperta, promessa, popolo, gioia piena, abbraccio”. Ad animare la giornata saranno i giovani del Cvs, Centro servizio per il volontariato, dell’Unitalsi, del Circolo san Pietro, e le testimonianze di Nicolò Govoni, scrittore e attivista per i diritti umani, presidente e direttore esecutivo di Still I Rise, di Sergio Astori, psichiatra e scrittore, ideatore di “Parole Buone”, di giovani con pluridisabilità. In programma anche esperienze artistiche interattive e la condivisione di cibo preparato da giovani con disabilità, coordinati da chef e realtà inclusive.

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