X

FOTO Ascoli Piceno ha onorato il Santissimo Crocifisso con l’antica tradizione dell’incoronazione del Cristo morente

Di Roberto Cestarelli

ASCOLI PICENO – La festa del Santissimo Crocifisso dell’Icona, che si è conclusa domenica scorsa a Porta Romana, è un’iniziativa che rappresenta una delle migliori tradizioni religiose della nostra città, oltre ad essere un momento espressivo dell’estate ascolana.

La Chiesa del Santissimo Crocifisso dell’Icona

La chiesa del Santissimo Crocifisso dell’Icona si trova in una posizione strategica, tra il Teatro Romano e le mura medievali, in Piazza Cecco d’Ascoli, nella zona ovest del Centro Storico. Questa chiesa, che sorge dove nei secoli scorsi c’era una piccola chiesa, ha subito numerose trasformazioni nel corso degli anni, fino a raggiungere lo stato attuale nel 1780, grazie all’opera di Lazzaro Giosafatti.

L’Interno della Chiesa

All’interno della chiesa, il Crocifisso è custodito nella prima cappella di sinistra in un ricco altare barocco realizzato dall’ascolano Lazzaro Giosafatti, e raffigura il Cristo morente, con gli occhi ancora aperti e le labbra ancora in preghiera. La scultura di legno, attribuita a Felice Palma, è un esempio di arte veneziana di grande pregio.

La Celebrazione

La celebrazione è iniziata alle ore 6:00 con l’incoronazione del cristo morente. Materialmente, gli è stata apposta sul capo una corona completamente d’oro. Poi, a cura del parrocchiano Paolo Sampaolesi, si è proceduto alla recita della “Coroncina”, cui ha fatto seguito la celebrazione della prima messa, presieduta dal vice parroco don Nunzio Lucidi.

Nell’omelia ha esordito dicendo: “Questa chiesa è ricca di simboli, come l’icona mariana con Gesù Bambino che ha in mano una rondine. Come la rondine annuncia la stagione in cui la natura risorge, così il Bambino Gesù ha in sé la vita eterna, operando, in chi lo accoglie, una trasformazione dei criteri di vita, il passaggio ad una vita nuova”.
Ha aggiunto: “Abbiamo l’immagine di Gesù Crocifisso senza il colpo di lancia, ritratto nel momento in cui dona lo Spirito. Tutti questi segni possono raggiungere noi che siamo qui, sperando di esserci con la motivazione della ricerca del volere di Dio”. Ovvero, tutti i battezzati hanno questo compito primario di annunciare il Regno di Dio e la sua giustizia, sostenendo le parole con le opere della propria conversione. Si è soffermato, poi, sul Vangelo, evidenziando “l’urgenza di portare la pace e l’annuncio del Regno a tutti. Per troppo tempo abbiamo pensato che questo fosse riservato esclusivamente a gente specializzata. Luca ci sorprende ricordandoci che oltre agli apostoli, vengono inviati semplici discepoli con le stesse modalità”.

Le altre messe sono state celebrate alle ore 9:00 ed alle ore 11:00.

Presenza dell’Arcivescovo

La presenza dell’Arcivescovo Palmieri ha sottolineato l’importanza della festa per la comunità locale, e la celebrazione è stata un momento di grande gioia e condivisione per i fedeli presenti. La messa solenne è stata presieduta da Mons. Palmieri, con la concelebrazione del parroco don Alvaro Campanelli ed il viceparroco don Nunzio Lucidi, sottolineando l’importanza della festa per la comunità locale. L’Eucaristia è stata animata dal coro della parrocchia del SS. Crocifisso, diretto dal maestro Emidio Giuseppetti, impegnato anche con le tastiere, che ha accompagnato la celebrazione con canti sacri e inni di grande impatto emotivo.

La Processione

La processione del Santissimo Crocifisso ha percorso diverse vie del quartiere accompagnata dalla grande devozione e partecipazione dei fedeli. Purtroppo, a causa di altri impegni, l’Arcivescovo non ha potuto partecipare alla processione del Santissimo Crocifisso, la quale ha proceduto sotto la guida del parroco don Alvaro Campanelli.

La Festa: un Momento Importante per la Comunità

La festa del Santissimo Crocifisso dell’Icona rimane un momento importante per la comunità locale e, nonostante la sua importanza come tradizione religiosa sia stata confermata, è evidente che la festa ha perso, nel tempo, tanti fedeli rispetto a quelli di qualche decennio fa. Oggi, la festa sembra essere diventata un evento più circoscritto alla comunità religiosa del quartiere di Porta Romana, senza più quell’impatto e quella partecipazione che un tempo la rendevano un momento di incontro e di condivisione con l’intera città di Ascoli. “Nonostante ciò – ha riferito Enzo Morganti, un attivo e simpatico parrocchiano – la festa del Santissimo Crocifisso dell’Icona rimane un momento importante per la comunità locale, e la sua celebrazione è un’occasione per riflettere sulla propria fede e sulla propria identità culturale”.

La festa del Santissimo Crocifisso dell’Icona e la chiesa che la ospita sono un patrimonio che deve essere conservato e trasmesso alle future generazioni. È importante che la comunità locale continui a valorizzare e a promuovere questa tradizione, affinché possa essere vissuta e apprezzata anche in futuro. La chiesa del Santissimo Crocifisso dell’Icona, inoltre, con la sua storia e la sua bellezza artistica, è un luogo che continua ad attrarre fedeli e visitatori.

 

Redazione: