DIOCESI – “Il Giubileo degli Amministratori Pubblici, con i laboratori di discernimento comunitario, ha messo in evidenza come la Chiesa, con la sua tradizione educativa, culturale e di Buone prassi, possa offrire un contributo determinante per affrontare le sfide del nostro tempo. Guardiamo con fiducia al futuro, certi che i valori, le riflessioni e le buone pratiche in atto scaturite da questa importante manifestazione troveranno applicazione concreta nelle nostre comunità marchigiane”.

È con queste parole che Franco Veccia, delegato regionale per l’Ufficio di Pastorale Sociale, del Lavoro e della Cura del Creato per la regione Marche, riassume le riflessioni emerse dai vari laboratori effettuati dai Gruppi di discernimento comunitario, durante il Giubileo Amministratori, che si è svolto lo scorso 21 Giugno 2025 a Loreto.

Queste le urgenze e le sfide sociali, che sono emerse come prioritarie:

  • Azioni per un welfare inclusivo
  • Coinvolgimento dei giovani e ragazzi alla vita pubblica della città
  • Cohousing, diritto alla casa, nuove forme dell’abitare e vulnerabilità delle persone
  • Comunità energetiche: un modello sostenibile e solidale
  • Cittadinanza attiva attraverso patti di collaborazione e democrazia partecipata
  • Giovani e patti educativi di comunità.

Tre gli aspetti che la Commissione Regionale di Pastorale Sociale e del Lavoro sottolinea:

“Prima di tutto l’emergenza che ha ben evidenziato il cardinale Matteo Maria Zuppi alla CEI il 27 Maggio 2025 e che condividiamo pienamente:
‘Uno dei dati più preoccupanti emersi nell’ultimo Rapporto annuale dell’Istat, pubblicato lo scorso 21 Maggio, è quello relativo al lavoro povero, sempre più diffuso, tanto che oltre il 23% della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale. In sintesi, lavorare oggi non basta più per dirsi al riparo da una condizione di indigenza. Tutto ciò va a scapito delle famiglie e, a cascata, dell’accesso alle cure sanitarie, delle opportunità di studio, della possibilità di affrontare spese ordinarie e straordinarie. Il lavoro povero aumenta le disuguaglianze di genere, territoriali e intergenerazionali e rende ancora più acuto il drammatico problema della casa. C’è bisogno di coraggiose politiche del lavoro, che sappiano tenere insieme l’esigenza di salari giusti e di produzioni coerenti con l’insegnamento della dottrina sociale della Chiesa.

Il secondo aspetto importante, che è stato considerato prioritario dall’Assemblea degli Amministratori pubblici a Loreto, è quello del valore della partecipazione come principio fondamentale che implica il coinvolgimento attivo e responsabile dei cittadini nella vita sociale, politica, economica, in vista del bene comune. Essa si basa sul riconoscimento della dignità umana e sul dovere di contribuire al benessere della comunità. A tal proposito segnaliamo la necessità di credere e finanziare adeguatamente la legge regionale delle Marche sulla partecipazione n. 31 del 23/07/2020, alla quale abbiamo lavorato aggiungendo un Osservatorio Regionale delle buone pratiche che possa ispirare tutti gli amministratori pubblici.

L’ultimo punto, ma non meno importante, è ben riassunto dalle parole che Papa Leone XIV ha rivolto ai vescovi italiani: “Auspico che ogni Diocesi possa promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza, iniziative di mediazione nei conflitti locali, progetti di accoglienza che trasformino la paura dell’altro in un’opportunità di incontro. Ogni comunità diventi una ‘casa della pace’, dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo, dove si pratica la giustizia e si custodisce il perdono. La pace non è un’utopia spirituale, è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione. E che chiede oggi, più che mai, la nostra presenza vigile e generativa”.

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