DIOCESI – Ad una settimana esatta dal Giubileo dei Sacerdoti, che si è tenuto Roma dal 25 al 27 Giugno 2025, abbiamo chiesto ad alcuni presbiteri delle Diocesi del Piceno di raccontarci l’esperienza che hanno vissuto in compagnia del vescovo Gianpiero Palmieri e di papa Leone XIV.

Un invito all’unità nella Chiesa

Don Alvaro Campanelli, amministratore parrocchiale  della comunità del Santissimo Crocifisso in Ascoli Piceno, racconta:

“Sono stati due giorni molto intensi. Il soggiorno nella casa di accoglienza di Santa Severa, dove siamo arrivati per l’ora di pranzo di Giovedì è stato caratterizzato dalla catechesi di don Ivan Bresciani a cui è seguito un bel confronto fraterno tra noi sacerdoti sulle sfide che la Chiesa deve affrontare nel tempo attuale.

Il giorno dopo c’è stata la Messa col Papa. Della sua omelia, mi è rimasto impresso l’invito all’unità nella Chiesa.

Bello è stato anche assistere all’ordinazione di alcuni sacerdoti di diverse nazionalità.

Un’esperienza che ci sprona a crescere nell’unità, in vista di un annuncio forte di Cristo a tutti gli uomini“.

Un momento intimo di comunione

Don Silvio Giampieri, vicario parrocchiale delle comunità Sacro Cuore e Madre Teresa di Calcutta di Martinsicuro, afferma:

“Ci sono stati diversi momenti di grazia.

Il primo è stata la catechesi che padre Ivan Bresciani ci ha offerto nel pomeriggio di Giovedì 26 Giugno. Si è trattato di una sua meditazione su temi ecclesiali e di vita spirituale. Poi ci siamo confrontati ampiamente insieme ed è stato bello anche condividere alcune riflessioni tra il clero di Ascoli Piceno e quello di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto.

Un secondo momento significativo è stata la Messa che abbiamo celebrato insieme, ricordando i sacerdoti diocesani – quelli vivi, quelli defunti, quelli malati – ciascuno con le proprie intenzioni.

Infine la Messa nella basilica in San Pietro, celebrata Venerdì 27 Giugno, è stata senza dubbio il momento più rilevante del nostro Giubileo. Per diverse ragioni.
Prima di tutto abbiamo avuto la fortuna di trovarci nel presbiterio, proprio vicini al Santo Padre. Addirittura alcuni di noi sono stati proprio dietro ai vescovi, quindi vicino al vescovo Gianpiero. La vicinanza fisica ci ha fatto vivere la Celebrazione con maggiore partecipazione e ci ha fatto sentire Chiesa, come quando in Cattedrale celebriamo accanto al nostro vescovo.
Il Pontefice poi ha ordinato 33 sacerdoti e religiosi provenienti un po’ da tutto il mondo: questo ci ha ricordato il senso di essere Chiesa cattolica, quindi universale, e di poter vivere la comunione con la Chiesa universale.
Le parole del Papa infine ci hanno esortato a ricordarci che siamo stati amati da Dio, eletti, quindi scelti e mandati nel mondo come missionari e testimoni del Suo amore: questo siamo chiamati a fare. Nella bellezza e nella semplicità del rito dell’ordinazione di questi giovani, abbiamo rivissuto davanti ai nostri occhi la nostra ordinazione ed abbiamo fatto memoria del nostro mandato. Il mandato che Papa Leone XIV ha dato ai nuovi ordinati, è come se l’avesse dato nuovamente anche a noi.

In definitiva, direi che poter celebrare il Giubileo dei sacerdoti a San Pietro con l’ordinazione di alcuni nuovi preti provenienti da tutto il mondo, per giunta nel giorno del Sacratissimo Cuore di Gesù – che è quello della santificazione sacerdotale – sicuramente è stato per tutti quanti noi motivo di gioia e sprone per rinnovare ancora di più il nostro impegno e la nostra fedeltà, che peraltro non sono venuti mai meno, ma che sono stati fortemente rinvigoriti, a tal punto da farci tornare nelle nostre parrocchie più motivati e carichi. Sulla via del ritorno, commentando con altri sacerdoti le parole belle e semplici del Santo Padre, ci siamo resi conto quanto siano state di edificazione. È stato bello anche questo momento intimo di comunione, che ci ha fatto respirare nuovamente la bellezza di un mandato che motiva i nostri cuori e anche il nostro operare quotidiano, augurandoci che il Signore lo faccia sempre fruttificare“.

Un cenacolo di fraternità

Don Luigino Scarponi, parroco della comunità di Sant’Egidio Abate in Sant’Egidio alla Vibrata, dichiara:

“Che dire? Sono stati due giorni fantastici, in un crescendo di cattolicità, iniziata dalla calda accoglienza al Centro Aletti di Santa Severa e culminata sotto al cupolone con la presidenza di Papa Leone XIV, attorniato da centinaia di vescovi, migliaia di sacerdoti e una restante folla di popolo di Dio accorsa da tutti e cinque i continenti per l’ordinazione presbiterale di 33 diaconi provenienti da 24 Paesi del mondo, dall’Italia alla Papua Nuova Guinea.

Due giorni all’insegna anche della bellezza: dal rinascimentale Buonarroti, all’antico rivisitato e reinterpretato del Rupnik.

Non solo! Un cenacolo di fraternità voluto dal vescovo Gianpiero, forse, anzi – oserei dire – sicuramente, per amalgamare i due presbiteri di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto. Un cenacolo di fraternità, catalizzato dalla fraternità del centro Aletti, amplificato e universalizzato nel cuore infiammato d’amore di Gesù, sacerdote universale, che vuole la santificazione di tutto il clero. Nell’omelia e nel suo messaggio scritto proprio per questo giorno, Papa Leone ci invita a radicare il nostro essere nell’intimità del cuore di Gesù: solo così saremo infaticabili e zelanti costruttori di comunità.

C’è scappata anche una nuotata nella spiaggia rocciosa di Santa Severa e pure un pranzo tipico ne ‘La pampa’ assolata, tornando col pulmino verso casa. Con il vescovo Gianpiero eravamo 10: siamo stati pellegrini di speranza, anzi abbiamo toccato con gioia la speranza che non delude e che anima il nostro cuore infiammato dal cuore di Gesù“.

Un’occasione per riscoprire la gioia del sacerdozio

Il Giubileo dei Sacerdoti si è dunque rivelato, per i presbiteri che abbiamo intervistato, un momento intenso, utile per fare memoria della loro ordinazione, per rinnovare la loro vocazione, per riflettere sul loro ministero e per rafforzare la comunione con i loro confratelli. Un’occasione per riscoprire la gioia del sacerdozio, approfondire il rapporto con Dio e con la Chiesa e rinnovare l’impegno a servire il popolo di Dio con rinnovato slancio.

Foto di don Alvaro Campanelli, don Silvio Giampieri e don Luigino Scarponi

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