ACQUAVIVA PICENA Sabato 28 giugno, nella suggestiva cornice della Fortezza Medievale di Acquaviva Picena, si è tenuta con grande successo la conferenza “L’importanza delle reliquie nel Medioevo”. L’evento, iniziato alle ore 21:30, ha visto come relatori il professor Teodorico Compagnoni, antropologo, e il professor Andrea Viozzi, docente di Storia dell’Arte.

A introdurre la serata è stato l’avvocato Gianni Balloni, che ha dato il benvenuto a un pubblico numeroso e attento. Tra i presenti anche Diana Lanciotti, presidente dell’Utes, e Silvia Castelli, presidente del Circolo Mare Bunazz.

Durante l’intervento, il professor Compagnoni ha approfondito il valore spirituale e storico delle reliquie, sottolineando come esse rappresentino un legame profondo tra l’uomo e il divino. Ha ricordato che nel Medioevo il culto delle reliquie fu molto sentito, al punto da dar luogo anche a fenomeni controversi, come la loro compravendita.

«Spesso ignoriamo la ricchezza del nostro territorio in questo ambito – ha osservato Compagnoni –. Nelle Marche, ad esempio, si conservano alcune sacre spine della corona di Cristo: a Fano, Serra San Quirico, Fermo e Ascoli Piceno. Una reliquia indiretta di grandissima importanza è la Santa Casa di Loreto». L’antropologo ha poi citato alcune figure di santi locali, come san Giacomo della Marca, san Benedetto martire e sant’Emidio, sottolineando la particolare devozione verso san Nicola nelle chiese di Monteprandone e Acquaviva Picena, località legate storicamente al mare.

«Tutte le religioni custodiscono reliquie – ha aggiunto Compagnoni – ma nel cristianesimo esse sono anche considerate strumenti di miracoli».

Il professor Andrea Viozzi ha invece guidato il pubblico in un viaggio visivo attraverso slide che illustravano iconografie di santi, pale d’altare, reliquiari e sculture sacre. Tra queste, ha suscitato particolare interesse la statua lignea di san Benedetto Martire, realizzata a Ortisei nel 1958 su commissione del parroco don Francesco Traini. Viozzi ha inoltre spiegato il contesto storico-artistico delle opere presentate e ha evidenziato la straordinaria presenza di reliquie nelle Marche, favorita anche dall’appartenenza allo Stato Pontificio.

A conclusione del suo intervento, il professore ha sottolineato una distinzione spesso trascurata: quella tra le diverse denominazioni delle chiese – come abbazia, pieve e altre – ciascuna portatrice di una specifica funzione e identità storica.

La serata ha offerto uno spunto di riflessione profonda sul significato spirituale, culturale e artistico delle reliquie, contribuendo a riscoprire e valorizzare il ricco patrimonio religioso del nostro territorio.

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