Una delegazione dell’opposizione nicaraguense, che soprattutto dall’esilio combatte l’attuale regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo, esprime, in una lettera inviata ai rappresentanti dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), esprime “profonda preoccupazione per la situazione di vulnerabilità in cui versano migliaia di nicaraguensi rifugiati, richiedenti asilo o in situazione migratoria irregolare in diverse parti del mondo. Molte di queste persone, oggi apolidi o denazionalizzate a causa di misure arbitrarie imposte dal regime, sono a rischio imminente di espulsione”, ha affermato la delegazione, composta da oltre 25 organizzazioni dell’opposizione, formata da cittadini perseguitati dal regime di Ortega all’interno e all’esterno del Paese.
La lettera prende spunto, da un lato dalle recenti scelte della presidenza Trump, che priva i Nicaraguensi richiedenti asilo negli Usa della protezione fin qui garantita, e, dall’altro lato, dal recente omicidio, avvenuto in Costa Rica (Lunedì gli è stato dato l’estremo saluto) del maggiore in pensione dell’esercito nicaraguense Roberto Samcam, un noto oppositore in esilio. Si teme che elementi del regime di Managua siano riusciti a entrare nel Paese confinante e a uccidere lo “scomodo” militare.
“Si esortano i Governi ospitanti a garantire meccanismi efficaci di protezione, regolarizzazione e documentazione per i cittadini nicaraguensi in situazione di rischio”, si legge nella lettera, in cui l’opposizione auspica: “Si esplori la possibilità di istituire programmi umanitari complementari di reinsediamento, mobilità sicura e protezione rafforzata per le persone che fuggono dalla persecuzione in Nicaragua”.
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