DIOCESI – Ieri sera, 24 Giugno 2025, il vescovo Gianpiero Palmieri ha voluto incontrare tre organismi rilevanti della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto: la Consulta Laicale, l’Equipe Sinodale e il Consiglio Pastorale diocesano. All’ordine del giorno la pianificazione dell’Anno Pastorale 2025/2026.

Prima di entrare nel vivo della riunione, mons. Palmieri ha fatto il punto del cammino sinodale compiuto fino a qui: “Come sapete, le due Diocesi del Piceno sono unite in persona Episcopi, ma la gestione del cammino sinodale è ancora separata. Pertanto sto pianificando distintamente con le due Chiese di Ascoli e San Benedetto il cammino da fare. Tuttavia, nonostante questa organizzazione autonoma di ciascuna Diocesi, la cosa bella è che il cammino sinodale presenta molte caratteristiche, temi e priorità comuni. Possiamo dire che, sebbene i cammini procedano in maniera parallela, in realtà ci sono tanti punti di convergenza“.

Entrando nello specifico dell’ordine del giorno, il vescovo Gianpiero ha detto: “Mi pare che, dai contributi emersi dalle parrocchie, dalle vicarie e poi anche dall’assemblea diocesana, sia un soggetto centrale e da quello bisogni ripartire: parlo della Chiesa, dal momento che, come scritto nell’esortazione apostolica Evangelii Nuntiandi, la Chiesa evangelizza con tutta la sua vita, con tutto quello che è, dice e fa. Questo documento di Paolo VI, che ritengo sia un documento centrale, ci ricorda che al centro della comunità cristiana c’è il Mistero della Risurrezione, che la Chiesa annuncia e testimonia. Mi sembra quindi importante partire da questo, dal Mistero celebrato, annunziato e testimoniato. Non credo sia possibile partire da nessun altro punto, se non da qui. Questa, infatti, è la realtà della comunità cristiana della nostra Diocesi, che è un tessuto di comunità, che celebrano l’Eucarestia, in comunione con il vescovo e il presbiterio, in comunione tra di loro e con la Chiesa Universale. Nell’esplorazione di questa comunione, quindi nella sua stessa vita, la Chiesa si evangelizza ed evangelizza, sempre attenta ad accogliere i segni della presenza del Regno di Dio nel mondo. A tal proposito dobbiamo fare una precisazione: il Regno di Dio è più grande dei confini della Chiesa! Il Regno di Dio, infatti, è presente nel mondo dappertutto. Il Regno di Dio è lì dove gli uomini fanno la volontà di Dio. Che lo sappiano o no, lì c’è il Regno di Dio”.

Due sono le mete che sono state individuate, ha spiegato mons. Palmieri:

Abbiamo bisogno di una Chiesa più missionaria e più sinodale.

Una Chiesa più missionaria significa una Chiesa preoccupata meno di se stessa e più di annunciare il Vangelo e di servire il Regno di Dio.

Una Chiesa più sinodale significa una Chiesa consapevole di essere popolo di Dio, pronta a vivere questa dimensione, una Chiesa meno mondana e più spirituale, che si orienta a fare la volontà di Dio attraverso lo strumento del discernimento comunitario, che non significa fare un parlamento, ma pregare la notte per comprendere la volontà di Dio. Il discernimento è un atto spirituale, non mondano, come scritto nella Lumen Gentium al capitolo 2.

In un certo senso il Magistero di Francesco ci ha permesso di rendere operative alcune parti di questo documento che erano rimaste ancora inesplorate, in modo particolare questo riguardante il popolo di Dio. Il Concilio mette al centro ciò che è comune a tutti i battezzati e mette tutti i misteri a servizio del popolo di Dio e del popolo di Dio. Da qui l’immagine della piramide rovesciata. Rovesciata, proprio perché i misteri sono a servizio del popolo di Dio. Il papa è il servo per i servi. La sinodalità è questa visione ecclesiologica è molto bella.

Il documento di riferimento è il Sinodo della Chiesa Universale sulla Sinodalità, con le Proposizioni che papa Francesco ha approvato e reso normative e vincolanti per tutta la Chiesa. Questo concretamente significa che nelle nostre comunità facciamo funzionare i Consigli Pastorali, i Consigli degli Affari Economici, le Assemblee, tenendo conto che ognuno, che ha esercitato il senso della fede, è chiamato a dare il proprio contributo alla vita della Chiesa e le decisioni maturano insieme proprio cercando il consenso rispetto alle scelte di fondo.
Si tratta di un modello di Chiesa un po’ diverso da quello a cui siamo abituati e che rimane un obiettivo, una meta da raggiungere. Una Chiesa che è sempre più profonda, perché vive sempre di più la collegialità a livello di vescovi e la sinodalità a livello di popolo di Dio“.

Tre i focus su cui concentrarsi per camminare verso le mete decise.

La centralità della Parola di Dio, che nutre i fedeli nell’omelia, nelle liturgie della Parola, nei cammini di fede, nell’iniziazione cristiana, nella vita concreta di tutti i cristiani impegnati nella costruzione del Regno.

Il primo annuncio di fede agli adulti e ai giovani e una conversione missionaria di tutta la pastorale, che si traduce in un atteggiamento spirituale preciso, quello dell’incontro, dell’amicizia e dell’ascolto di ciò che lo Spirito già realizza nella vita delle persone e della società.

Una crescita nella sinodalità, quindi dell’atteggiamento spirituale del discernimento della volontà di Dio e della maturazione del consenso dei fedeli. Questo si traduce con fatti concreti: le assemblee parrocchiali, i consigli pastorali sono chiamati a praticare le modalità indicate dal Sinodo Universale (in modo particolare i “tre ascolti” e il discernimento della volontà dello Spirito Santo attraverso la maturazione del consenso dei fedeli); i consigli degli affari economici sono chiamati ad agire con responsabilità operative; è auspicabile che ci siano gruppi ministeriali che affianchino i parroci nell’operatività; potrebbe essere d’aiuto creare equipe pastorali di Vicarie; infine anche la Curia andrebbe riformata, costituendo una equipe con tre responsabili, di cui un uomo, una donna ed prete o un diacono.

Al termine di queste linee guida, sono stati esplorati alcuni “cantieri” da aprire, in alcuni ambiti in continuità con quanto fatto finora, in altri contesti invece con una svolta decisiva. Chi ha voluto è intervenuto liberamente per dare il proprio contributo di riflessioni e di idee.

L’incontro è stato anche l’occasione per omaggiare il vescovo di un piccolo dono per il suo settimo anniversario di ordinazione episcopale, che ricorreva proprio nella giornata di ieri, 24 Giugno 2025.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *