DIOCESI – È iniziato il Pellegrinaggio nazionale dei piccoli dell’Unitalsi a Lourdes: in corso l’edizione 2025 tra favole, speranza e fede
“Non sappiamo cosa accadrà, ma andiamo insieme”: è con queste parole che ha preso vita la seconda edizione del Pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi dedicato ai bambini, partito il 18 giugno e attualmente in corso, un’esperienza unica che sta coinvolgendo oltre 160 piccoli pellegrini, accompagnati da genitori, volontari e personale sanitario. Un viaggio carico di significato verso Lourdes, luogo simbolo di fede, speranza e guarigione, guidati spiritualmente dall’assistente nazionale e arcivescovo di Fermo, mons. Rocco Pennacchio.
Anche una delegazione delle diocesi del Piceno sta prendendo parte al pellegrinaggio. Il gruppo è partito mercoledì 18 giugno dalla stazione di San Benedetto del Tronto alle ore 13:15, accolto da numerosi amici e familiari venuti a salutare i pellegrini in partenza.
Dopo il successo dello scorso anno con la favola di Pinocchio, l’edizione 2025 si ispira a Il Mago di Oz, un racconto che guida bambini e adulti in un cammino simbolico e formativo tra cuore, cervello e coraggio. I piccoli – molti dei quali vivono situazioni di malattia o provengono da contesti difficili – stanno vivendo un’esperienza educativa e spirituale, attraverso il gioco, l’amicizia e la preghiera, accompagnati dai personaggi della favola e dalla figura di Santa Bernadette, che conosceranno meglio fino all’incontro con la Grotta di Massabielle e la Vergine Maria.
Tra i partecipanti anche Lara Facchini, che ha condiviso con noi questa bella testimonianza: “Volete avere la grazia di venire qui?”
È questa – dice Lara – la chiamata di Lourdes, impossibile da spiegare e difficile da comprendere anche per chi la vive.
“È una forza interiore, una calamita che ti spinge a partire e a tornare, dove ci si sente a casa. Una forza troppo grande per poterla rifiutare. E quest’anno sono state ben 460 le persone a pronunciare quel sì e a partire: bambini, adulti, volontari, malati, educatori e minori della Casa di Gigi di Ripaberarda, ben 24, che hanno viaggiato per oltre 24 ore tra entusiasmo, giochi e preghiera.”
Il treno proveniente da Bari si è unito a Savona a quello partito dalla Calabria, formando un unico convoglio colorato che ha condotto pellegrini da 20 regioni italiane fino a Lourdes.
Lì, tra le storie di Dorothy, dello spaventapasseri, del leone e del mago di latta, i pellegrini si sono ritrovati anche nella storia di Bernadette, che con fede e semplicità ha accolto la chiamata della Madonna. Come i personaggi della fiaba chiedono a Oz ciò di cui sentono il bisogno – tornare a casa, un cuore, un cervello, il coraggio – anche i pellegrini si affidano a Maria per una grazia, un conforto, una speranza.
Lourdes si sta rivelando un luogo dove tutto viene vissuto con occhi nuovi, con lo sguardo puro dei bambini. Nessuna lamentela, solo stupore. Bambini che non vedono barriere, ma pongono domande curiose e sincere, desiderosi di capire e di incontrare. Bambini che, come Maria davanti all’angelo, dicono con fiducia: “Eccomi”.
Grande il contributo di FS Treni Turistici Italiani, che ha reso il viaggio parte integrante dell’esperienza, trasformando le carrozze in ludoteche mobili animate da volontari appassionati.
Il pellegrinaggio è reso possibile grazie alla collaborazione con i principali ospedali pediatrici italiani e con le case accoglienza dell’Unitalsi – tra cui Casa Sveva, Casa Frizzi e Casa Bernadette – che da anni offrono sostegno e speranza a centinaia di famiglie.
“Questo pellegrinaggio non è solo un viaggio fisico – ha ribadito Rocco Palese, presidente nazionale dell’Unitalsi –, ma un viaggio dell’anima. Lourdes ci insegna che anche nel dolore può nascere la gioia più pura”.
Infine, un sentito ringraziamento all’arcivescovo di Fermo e assistente nazionale Unitalsi, mons. Rocco Pennacchio, per aver guidato con amore, pazienza e spiritualità questo cammino all’incontro con Bernadette e Maria.